Vitello (Corno) da Estoul per il Rifugio Arp

Vitello (Corno) da Estoul per il Rifugio Arp
La gita
alexabis97
4 27/07/2018

Salita alla vetta più alta della dorsale che separa il vallone di Palasina dal vallone di Mascognaz, in circa 2h e 15 dal rifugio Arp. Dal rifugio il sentiero sale più o meno deciso verso i laghi di Valfredda, bello il colpo d’occhio che si ha dal primo lago. Successivamente si sale sempre più deciso sulla sinistra dei laghi, arrivando a un primo colletto e puntando poi a un secondo colletto (appena sopra il colle Valfredda che porta all’omonima punta), laddove c’è la diramazione tra il sentiero 5B che porta al Corno Vitello e tra quello che porta alla stessa Valfredda. Il sentiero prosegue su una facile dorsale fino a quota 2850 circa, e qui comincia il tratto più impegnativo con un traverso su sfasciumi e grossi massi che aggira un grosso gendarme che si affaccia sulla valle di Gressoney; il traverso, inizialmente in discesa, porta poi leggermente in salita alle pendici del ripido pendio detritico da risalire, e infine si risale fino alla vetta seguendo la ripida e faticosa traccia su terreno abbastanza disagevole. Ottimo panorama, purtroppo abbastanza limitato dalle nuvole.
Al ritorno ho cercato una via che conducesse direttamente al vallone di Mascognaz, e con tanto ravanamento (per non perdere quota, stando più bassi al di sotto della pietraia si può procedere più comodamente su facili placconate, dopo essere discesi dal pendio pietroso del Corno), dopo aver appurato che non esiste alcuna via, tanto meno facile, che porta direttamente al colle Pinter (consultando la cartina probabilmente mi sono lasciato ingannare dalla ‘traccia’ del confine comunale che ho individuato come una traccia di sentiero), sono disceso fino al lago posto sotto la Gran Cima e da qui risalito un breve tratto fino al colle che separa questa dal Mont Perrin, scendendo poi fino al lago omonimo in un canalone non ripido ma pietroso, segnato da numerosi ometti che rendono più intuibile la via, intervellata da alcuni nevai sotto il colle (è la via che proviene da Champoluc).

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