Dopo aver pulito un mese fa l’attacco dai noccioli invadenti, con Alberto torniamo per realizzare finalmente un’idea che avevamo in mente da tempo: prolungare la cresta fino dove questa incrocia il sentiero dell’Aquila, soprattutto per favorire una discesa più comoda. Saliamo dalla via con scarpe da approach e una mezza da 60 doppiata, tirando due tiri all’inizio e uno alla fine e procedendo in conserva nella parte centrale, così ne approfittiamo per rafforzare le ultime due soste con due golfari e aggiungere un fix sul passaggio chiave dell’ultimo tiro.
Il prolungamento è attrezzato con 13 fix e 2 golfari da 10mm e non richiede di integrare con protezioni veloci. Si supera con un tiro un primo torrione (sosta a golfari in cima), quindi si procede lungamente in conserva e si vince sul filo con un secondo tiro l’ultimo torrione, di roccia meno buona e un po’ sporca, che abbiamo disgaggiato nella parte bassa (blocchi impilati malsicuri). Complessivamente l’arrampicata è più discontinua rispetto alla parte bassa ma consente di raggiungere una via di discesa più comoda.
Attenzione: i gradi proposti per il prolungamento potrebbero non essere confrontabili con quelli del tratto precedente, che noi come altri, troviamo molto generosi.