Sole tiepido per tutta la giornata con un po’ di nebbia che ogni tanto rimontava rimanendo però sempre a quote inferiori a 2000 m. Qualche traccia di neve residua qua e là nelle zone d’ombra sopra i 2600 m.
Percorso che si fa via via più faticoso salendo a causa della totale assenza di sentiero dai 2300 m. in su: molto stancante il pendio di sfasciume minuto che adduce al colle sotto la cima del Monte Rosso e che conviene risalire tenendosi a dx, verso il Monte Rosso, raggiungendo così la cresta finale senza passare per il colle. Il traverso da noi compiuto per portarci sotto il passo Palettaz mette a dura prova le caviglie, ma consente di non perdere dislivello. Molto divertente il tratto dal colle Palettaz alla Punta Leissè: la tracciolina segue all’incirca il filo di cresta e a poco a poco si incunea fra le rocce sino a sbucare in mezzo a due torrioni rocciosi poco sotto la croce di vetta (problematico in caso di neve o ghiaccio). Anche per la discesa dalla Leissè non vi sono sentieri. Il tracciato 13A per il passo Palettaz non è più visibile se non per qualche bollo giallo ogni tanto.
In montagna anche oggi nonostante raffreddore e sinusite galoppanti: spero mi serva da terapia d’urto!