Itinerario completo e di grande respiro. Noi abbiamo lasciato la macchina all’albergo Cavaliers, siamo scesi a piedi dall’Imbut e abbiamo recuperato la macchina una volta usciti. Accesso comodo, una volta al fiume scenderlo ancora per una decina di minuti poi si trova alla base della via un ometto, si vedono gli spit e si notano iscrizioni con scritto “Tandem”.
Via che comprende tutti gli stili: partenza fisica e un po’ dura a freddo, secondo tiro molto bello, traverso (nella nuova guida dato 6c+) molto tecnico e difficile da impostare ma se ben eseguito non si tira niente. La sezione centrale a mio avviso è la più dura: L4 è bello scimmiesco, lama da cui scappare in fretta, poi L5 e L6 in un diedrone dolomitico, con chiodatura più distanziata e belli da “intenditori”, con passaggi speleo alternati a spalmi aerei dei piedi.
Ultimi due tiri sul pilastro finale bellissimi, il 6c di L7 è duro solo in partenza (pericoloso perchè cengia sottostante infatti spittato ascellare) poi è puro godimento, in pieno Verdon style, L8 di uscita ancora stupendo.
Nel complesso via molto consigliata ma di stampo Verdoniano solo negli ultimi due tiri, il che a mio avviso nulla toglie al resto, anzi aggiunge una bella completezza all’itinerario. Chiodatura ottima e gradi corretti a mio avviso, volendo qualche friend grande toglie ansie nel diedrone.
Vale la pena ripeterla per la continuità sul grado, che propone un bel test, occhio a non sottovalutare la sezione da dopo il traverso al pilastro finale. L’obbligatorio penso si aggiri su un 6a+ ben solido.
Con Cate, conclusione del Verdon trip, insieme a Giova e Billo!