Era da molto che volevo salirla, anche per la curiosità di paragonarla con la via degli Svizzeri al Capucin, questa di oggi la ho trovata più dura, forse complice il forte mal di testa che mi ha accompagnato tutto il giorno. Che piacere che fanno le nuove soste a spit. Sul tiro di artif. ci sono un paio di chiodi che sarebbero da ribattere, specialmente l’ ultimo quasi completamente estratto. Il materiale sulla via è poco affidabile , quindi armarsi di friends, molti scrivono che una serie di BD è più che sufficiente, ma dipende tutto dal livello che uno ha, se non si conosce la via ed è la prima volta che la si sale non sarebbe male avere una serie dal 0,3 al 4 doppiando 0,5, 0.75 , e 1 , noi il 4 non lo avevamo , ma come dico spesso , se ci torno me lo porto, poi qualcuno sono certo che scriverà che non serve, ma nella storia umana c’è già un lungo elenco di eroi mancati , non voglio aggiungere un nome in più a questa lista.
Partito da casa stanotte alle tre , alle sei eravamo alla diga, partiti alle sei e dieci, arrivati all ‘ attacco della Mellano alle 8.15 compresa la pausa caffè al Pontese . Un sentito ringraziamento alla Guida Alberto Fantone , che settimane fa mi ha indicato una variante del sentiero di accesso più diretta, questo ci ha permesso di arrivare all ‘ attacco per primi , nonostante le tre cordate che ci precedevano e che erano partite dal Pontese venti minuti prima che arrivassimo noi. Così abbiamo scalato in totale tranquilità, e abbastanza veloci, circa cinque ore per fare la via, poco meno di due ore le doppie, alcune ,visto il vento forte, le abbiamo fatte da trenta metri, una giornata spesa bene in compagnia di Martino , ” alternati al comando “1