Sentiero segnato benissimo fino al bivacco Sigot. Poi la segnaletica si fa più rada, anche se le tracce, gli ometti e le tacche non mancano, in questi vasti spazi senza percorso obbligato fino all’ultimo tratto di cresta del Vallonetto.
Non sapevo che il breve tratto esposto finale è attrezzato con cavo metallico.
In tutta la giornata non ho incontrato sull’itinerario anima viva (visti solo due altri escursionisti sopra il bivacco SIgot, una marmotta e un branco di stambecchi al “lago” delle Monache).
Da Grange della Valle al Vallonetto in 3 ore e mezza, comprese due soste mangerecce.
Poi il tranquillo Roc Peirus, per ridiscendere al Sigot “tagliando” sul lembo occidentale di quel che resta del ghiacciaio Galambra, quasi ai bordi del lago omonimo.
Certo che la conca-pianoro-labirinto di morene che si spalanca dietro il bivacco mette soggezione, tanto è imponente e desolata. Ma una volta raggiunti il grande crinale e il pianoro superiore, tutto diventa meravigliosamente “più vicino” e a portata di mano.