- Accesso stradale
- E' necessario lasciare l'auto un po' prima della frazione per la scarsità dei posti parcheggio.
Sull’esile, ripida traccia sopra il Gran lago abbiamo fatto, rifatto e alzato un po’ di ometti. Ma ricordiamo che essa è ben indicata nell’ultima delle fotografie che, almeno ad oggi, scorrono nella descrizione generale dell’itinerario: si passa sulla più alta delle grandi cenge prative che sovrastano il bacino.
In ogni caso, il primo tratto che risale la “china erbosa” dalla riva del lago passa una ventina di metri a dx del colossale masso rossastro evidenziato nella seconda delle foto che qui alleghiamo.
Saliti in due in h 4.30, rifacimento di parte degli ometti compreso: da metà mattina in quota il meteo si è fatto a tratti molto nebbioso e, nella solitudine più totale, volevamo facilitare… la ritirata.
Cima davvero solitaria e pochissimo frequentata, come testimonia anche il quaderno di vetta. Visti un paio di escursionisti solo al Gran lago e, nel pomeriggio, in discesa verso valle, un altro terzetto e un gruppetto di pescatori al pian delle Riane, in cammino per andare a dormire in tenda al lago.