Uccello (Pizzo d’) – Via Oppio-Colnaghi

Uccello (Pizzo d’) – Via Oppio-Colnaghi
La gita
carlo
5 07/09/2012

Parete notevole questa nord del Pizzo d’Uccello! Se non fosse per la bassa quota e la discesa facile, la classica Oppio-Colnaghi potrebbe ben figurare nel confronto con altre più rinomate pareti dell Alpi o delle Dolomiti ( ad esempio la Cassin al Badile o la Via delle Guide al Crozzon di Brenta per citarne un paio che conosco).
A noi ha richiesto 9 ore di arrampicata, in una mite giornata senza una nuvola,in completa solitudine sulla grande parete.
Queste le nostre impressioni:
-Anche se le difficoltà tecniche non sono elevate, nessuno dei 19 tiri è del tutto banale, per cui, soprattutto nella parte alta, bisogna restare sempre concentrati.
-La chiodatura è assai disomogenea per qualità e quantità; noi abbiamo fatto abbondante uso di protezioni veloci ( Friends BD dallo 0.4 al 3).Le soste invece sembrano abbastanza solide anche se tutti gli spit sono stati resi volutamente inservibili.
-Diversi tiri impegnativi si svolgono in camino e richiedono tecniche di progressione di cui abbiamo personalmente un pò perso l’abitudine.
-Nonostante le varie relazioni disponibili, il percorso migliore non è sempre evidente. Noi abbiamo in genere optato per rimanere sempre nei camini, anche se a volte di aspetto assai poco invitante, ed alla fine non ce ne siamo mai pentiti.
– La roccia è complessivamente buona, anche se gli appigli vanno verificati ( il distacco di una piccola scaglia apparentemente solida mi è costata un bel volo, per fortuna senza danni). Inoltre è certamente possibile smuovere e far cadere pietre dai tratti facili.
– Infine ” last but not least” la vicinanza del mare consente un meritato relax sulle belle spiagge della Versilia: noi non abbiamo esitato ad approfittarne ampiamente per alcuni giorni.

Un sentito ringraziamento a Luca, grande appassionato e conoscitore delle Alpi Apuane ed a Laura, grande appassionata di sole e di mare.

Carlo Ravetti

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