Due giorni di visita abbastanza ravvicinati alle Rocce di Loreto, durante i quali abbiamo provato a mettere le mani sulla bella roccia di questa falesia. Il primo giorno (2/1/23) un totale di 5 cordate fra le quali il superlocal Mario Innino, che ultra-gentile e disponibile ci ha illustrato anche le nuove vie non presenti nella guida che avevamo (Oltrefinale), dicendoci inoltre che a breve dovrebbe uscire un guida dedicata alla Valle Argentina e che attendiamo fiduciosi: un ringraziamento speciale a tutte le associazioni e le persone che come lui tengono vive realtà isolate e stupende come questa. Il secondo giorno (6/1/23) solo noi, in meravigliosa solitudine. In entrambi i casi, considerati i 100+ tiri a disposizione, siamo stati beatamente. Provate le vie:
– Hachiko, 5b recente in appoggio su buone prese con uscita non banale
– Fessura potabile, 5c davvero particolare, con un paio di movimenti veramente controintuitivi se non si è abituati all’arrampicata in fessura e che abbiamo trovato durissimo per la sua gradazione
– Il ba, 5c divertente con un paio di passaggi in appoggio tutt’altro che scontati
– Diedro del bosco, 6a gentile che segue un bel diedro a gradoni con un passaggio singolo non semplicissimo
– Ciapa de Crave, 6a stupendo su tacche e di movimento, con uscita veramente particolare
– Variante di Paturnie d’amor, 6a+ con blocco iniziale in strapiombo piuttosto tecnico e uscita su bella placca appoggiata dove conviene non abbassar la guardia
– Excalibur, 6a+ stupendo e con un paio di passaggi su tacche veramente interessanti
La falesia rimane quasi sempre al sole (alcune differenze fra i vari settori) e presenta avvicinamento molto breve, ambiente pacifico e bel panorama che comprende l’imponente Paretone di Loreto. Torneremo sicuramente a fargli visita.