Roccia splendida di consistenza granitica. Esposizione da brivido. Chiodatura eccellente, costituita in gran parte da una costellazione di chiodi vecchi, non facili da individuare all’istante, in quanto mimetizzati con la roccia per similitudine del colore. Soste tutte ben attrezzate con catene ed anello su due spit. Integrato con friend fino al 7/5 bd per correre in parete sempre in massima sicurezza. Migliorati i tempi d’avvicinamento rispetto ad allora. In 3 ore dalla diga alla base dello zoccolo. 3h 30 la via. Discesa con due doppie da 30 dalla normale attrezzata in piu’ punti per altre eventuali doppie onde evitare di disarrampicare, che comporta sempre un certo rischio.
Nel commento dell’82, anno della prima salita di questa stupenda parete, scrissi che non sapevo se in futuro avrei avuto mai occasione di ripeterla, per quanto meritevole fosse. Dovevano trascorrere ben 35 anni una grossa porzione della propria vita, per vedere questa occasione ripresentarsi grazie a Franco, la cui proposta di tornare a rispolverare grandi e belle vie del passato, non poteva che essere accolta con grande favore.
Ricordo la salita all’epoca fatta in scarpette da ginnastica, e la fuga a salita effettuata per sfuggire dalle grinfie di un violento temporale. Oggi e’ andata meglio, con le scarpette si arrampica con maggior sicurezza a tutto vantaggio del divertimento, e la pioggia accompagnata da qualche tuono a seguito del fumine, l’abbiam presa negli ultimi pochi minuti che restavano ad arrivare alla macchina per assistere poi ormai al riparo e al sicuro, veder venire di tutto e di piu’ giu’ dal cielo, dopo l’inevitabile sosta di passaggio al Pontese a gustare le prelibatezze di Mara, sempre disponibile e gentile con chi si presenta anche per pochi attimi all’uscio del suo rifugio.