Cinque stelle d’obbligo per una superclassica dal percorso logico, e massimo rispetto per gli apritori del 1951. Confermo che i gradi sono relativamente bassi, lame fessure diedri gradoni bugnùn un po’ ovunque, ma va affrontata con rispetto e intuito, e la linea va un po’ ricercata (non è così difficile fare delle varianti anche perchè la roccia ingloba volentieri nut e friend un po’ ovunque); al riguardo ho trovato, tra le varie reperibili in rete, che la relazione di Cuneoclimbing è ottima, fin troppo precisa! Nota a margine: continuo a stupirmi di come si possano ribattere chiodi alle soste di queste vie comunque frequentate, a fine luglio, e vedere che van dentro di uno o due centimetri…..evidentemente chi è passato prima non aveva il martello, o si è fidato….mah, de gustibus. A proposito di soste: ribattendo i chiodi della S4, per intenderci quella alla base dello spigolo aereo che è collegata con cordone bianco sfilacciato ad un chiodo 2 metri più su, è venuta via una discreta fetta di roccia; ora un chiodo è mezzo scoperto e quindi del tutto psicologico, in cambio ne ho lasciato uno rosso più in basso, buono, da collegare. W le doppie su catena di gran finale.
Bellissima giornata con Alessandro, solito meteo con nuvolaglia di passaggio che al terzo tiro ci ha messo le ali ai piedi, ma poi si è diradata facendoci godere in completa solitudine la via e il Becco, oggi tutto per noi!