- Accesso stradale
- ok
La salita al Rainetto e’ lunga faticosa ma ben ripagata all’arrivo dallo spettacolo offerto dal Bianco li a due passi. L’itinerario alla vetta si e modificato notevolmente nel tempo, in peggio purtroppo. La prima volta qui’ 16 anni fa’, il ghiacciaio del P. M.Blanc era tutto pieno fino al punto dove ora invece, un salto con corda fissa in loco ne consente l’accesso con una sessantina di metri di discesa su nuda roccia. La terminale si oltrepassa sulla dx al termine di un traverso esposto in un punto dove essa e’ totalmente chiusa. Si aggirano una serie di crepi piu’ o meno aperti procedendo alla base dell’Aig. de l’Aigle (una traccia sulla neve agevola nella ricerca del percorso piu’ lungo ma piu’ sicuro alla vetta. In sostanza si mantiene quanto piu’ possibile il filo della dorsale che fiancheggia il ghiacciaio sul lato dx salendo, a prendere la bella pala finale (40°) con traccia meno evidente nella parte alta. Neve, una spanna, cedevole al punto giusto su fondo ghiacciato. Utili chiodi da ghiaccio specie in discesa per una progressione in massima sicurezza. A noi in questa circostanza si sono rivelati utili. Dall’orientale al centrale un’aerea cresta nevosa di facile percorrenza tranne in un punto dove necessita rompere una cornice per rimontare un saltino, unisce le due punte. Per la punta rocciosa di poco piu’ a ovest di quella nevosa, una corda fissa in parte ancorata alla roccia, in parte alla neve (qui’ quasi sempre ghiacciata) aiuta nella traversata tra queste due ultime punte oltre le quali si entra in terreni inesplorati.
Una gran classica in uno degli angoli piu’ selvaggi del Bianco di grande soddisfazione, ripetuta volentieri a distanza ormai di anni con Tiziana . Con lei sempre grandi gite.