Chasseur (Col) traversata Rifugio Monzino – Rifugio Borelli per il sentiero attrezzato Too de la Granta Coursa

Chasseur (Col) traversata Rifugio Monzino – Rifugio Borelli per il sentiero attrezzato Too de la Granta Coursa
La gita
michimichibar
4 22/07/2023
Accesso stradale
Parcheggio libero nella piazza del mercato di Les Forges(non il mercoledì giorno di mercato settimanale) a meno di 500 m da piazza Monte Bianco,capolinea della navetta gratuita.
Posteggiare in Val Veny è caro ed è vietato in mancanza di posto nelle aree consentite,pena la sanzione.

Partiti da Purtud (sentiero n. 19) e scesi a Freney dal sentiero n.16.
Giro ad anello percorso in senso inverso rispetto alla relazione con pernottamento al Rifugio Monzino e credo sia meglio farlo così in modo da percorrere in salita la ferrata che porta al Colle di Chasseur dal Fauteuil des Allemands;in discesa bisogna fare una disarrampicata lunga,piuttosto verticale e,attualmente, mettere piede sul nevaio che copre la catena ed è liscio -con neve dura- e piuttosto pendente sennò l’alternativa è calarsi in doppia.
Altro punto critico è al termine della ferrata di Peuterey all’arrivo sulla morena del ghiacciaio del Freney.Ancora un nevaio alto,pendente con neve scivolosa.Noi siamo passati velocemente sotto un ponte di neve e risaliti con un paio di passi faticosi facendo forza sulle braccia,due prima di noi hanno messo la corda in uno spit.
Nel complesso quasi tutto il percorso,eccetto qualche breve tratto su sentiero,è impegnativo e le ferrate sono atletiche sia per le braccia sia per le gambe.Parecchia esposizione e contropendenza soprattutto sulla ferrata Borelli-Pivano.
Da percorrere con particolare attenzione la morena del Freney.Nessun bollo,ometti rarissimi,torrenti copiosi di acqua da guadare,placche lisce e un pò di ghiaccio nero affiorante.
Raggiungere l’evidente e bel sentiero che porta al Monzino non è intuitivo, bisogna studiare bene dove mettere piede.
Gita lunga e di impegno sia fisico sia mentale.
Il tempo mediamente indicato di 6/8 ore è poco.
8 ore sono il minimo se si procede decisi e senza esitazioni.
Ambiente bellissimo,ma severo che,purtroppo, manifesta tutto l’orrore dell’agonia dei ghiacciai alpini.

Le coincidenze a volte sono sorprendenti…gita effettuata il giorno del centesimo anniversario dall’inaugurazione del Rifugio Borelli(ora bivacco)
Il rifugio Monzino è molto confortevole e i pasti abbondanti e di qualità.La zuppa di cereali servita a cena era ottima!!!
Con Sandro

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