- Accesso stradale
- Strada (4 km) ottima fino alla sbarra: tre posti a destra subito prima e altrettanti a sinistra subito dopo.
Novemilaottocentonovantuno piedi. Diciamo subito che dall’alpe Munes conviene seguire l’itinerario B, portandosi verso l’evidente alpeggio addossato ad un roccione e risalendo il canale alle sue spalle sulla destra (segni gialli e ometti). Noi invece siamo andati fino al col Dondeuil, ritornati indietro per una settantina di metri di dsl per imboccare una traccia che risale un canale e giungere, su ripidi pratoni di erba olina, alla cresta sud ormai senza alcuna presenza di sentiero: giunti comunque oltre i 2750 metri diventa alpinistica e siamo dovuti scendere con fatica tra grossi blocchi rocciosi per raggiungere più sotto il sentiero dell’itinerario B. Da qui finalmente su traccia e con numerosi segni gialli e ometti fino alla croce della cima; negli ultimissimi metri tenersi a sinistra, perchè salendo a destra si è obbligati ad un passo di II. Vista panoramica che ripaga di tutta la fatica…
Discesa ovviamente per l’itinerario B: fino al bivio quota 2620 (prendere a sinistra) c’è un buon sentiero che successivamente tende a scomparire, inerbito, ma seguendo con attenzione le tacche gialle si arriva all’alpe Vlou superiore, da cui la traccia riprende evidente, fino a raggiungere il canalone di discesa e, un po’ invaso dalla vegetazione, l’alpe Munes.
Giornata inizialmente nuvolosa, che grazie al vento è diventata – sopra i 2000 – azzurra ed estesamente panoramica.
1600 metri di dsl in 15,5 km percorsi in otto ore e mezza (cinque ore più una di ravanage per la sola salita). Difficoltà EE
Con la compagnia di Giulia e Gian Mario.