Thabor (Monte) dalla Valle Stretta

Thabor (Monte) dalla Valle Stretta
La gita
gondolin
3 27/04/2019
Accesso stradale
fino ai rifugi di Valle Stretta in auto
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Polverosa pesante
Neve (parte inferiore gita)
Farinosa compatta
Quota neve m
1900
Equipaggiamento
Scialpinistica

Partiamo con calma dai Rifugi di Valle Stretta intorno alle 8.45, fiduciosi negli effetti del vento patagonico sulle nuvole che si spostano a velocità sostenuta verso l’alta Valle Stretta. Sci in spalla fino al Pian della Fonderia e poi sci ai piedi guadagniamo velocemente la Maison de Chamois. Appena “scavalliamo” sugli ampi spazi del Prat du Plan veniamo benevolmente accolti da un paio di amorevoli sberle di vento per farci capire che non è giornata per sci-alpinismo plaisir. Compiamo un giro un pò largo per attraversare il ponte delle Pianche (mea culpa) e ci portiamo sui pendii che salgono verso il Col des Meandes costeggiando Petit e Grand Serù dall’insolito aspetto invernale per essere al 27 aprile. Il vento non si placa, la visibilità diminuisce e la vetta del Thabor, che prima ogni tanto si intravvedeva tra l’infuriare dei passaggi nuvolosi repentini ora è completamente coperta. Continuiamo a salire comunque, raggiungiamo il Col des Meandes (quota 2727 m), neve fresca abbastanza abbondante (circa 20/25 cm) e visibilità ormai pessima ed attacchiamo il canalino che adduce all’ultima parte della salita.Ci fermiamo alla seconda croce sopra il canalino dove scambiamo una piacevole chiaccherata con Polverevento ed i suoi compagni di gita, condividendo l’idea che, con visibilità ormai nulla, tanto valga scendere e cercare di divertirsi un pò nella parte bassa della discesa, dove la visibilità sembra ancora accettabile. Farina pesante ma bella fino al Col des Meandes (peccato che la visibilità quasi nulla tolga molto piacere alla sciata), poi neve dura con sottile strato di neve riportata, comunque divertente da sciare per 200 m circa di dislivello. Poi trasformata via via sempre più umida ma sempre sciabile fino al bosco sottostante Maison Des Chamois, da qui un pò di polentone sciistico per pochi minuti di discesa fino al Pian della Fonderia, dove ci carichiamo di nuovo gli sci in spalla per tornare ai Rifugi di Valle Stretta.

In compagnia di Andrea, Gaia, e dei giovani medici del soccorso alpino Enrico e Gian Maria (instancabili in salita ed inarrestabili in discesa). Nonostante il mancato raggiungimento della vetta, le condizioni meteo avverse e la neve non sempre di facile interpretazione ne è venuta fuori comunque una bella gita in piacevolissima compagnia, conclusa al Rifugio Re magi con polenta, selvaggina, salsiccia e libagioni di rito.
Grazie ai compagni di gita, alla prossima!

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