Partita dal Rifugio Savoia, fino al Col Leynir nessuna difficoltá. Passeggiata molto piacevole adatta a tutti. Non molti segni gialli ma sentiero ed ometti sempre visibili. Consiglio é di seguire il sentiero e non utilizzate le molteplici le scorciatoie che tagliano di traverso i prati, l’uso di questi canali non fa risparmiare tempo ma accelera il processo di erosione perché il terreno non é solido e si provocano delle cadute di pietre e terra ad ogni passaggio.
Arrivati al colle si puó proseguire verso il Taou Blanc utilizzando 3 diverse vie che sono menzionate su guide sia italiane che straniere.
Sulle tutte le guide è sconsigliato seguire la via piú a destra, la via centrale richiede un pochino di esperienza in arrampicata per i primi 50 metri di altitudine, la via piú a sinistra ( si scende un 60 m. verso la val di Rhemes ) é menzionata sulle guide come la piú sicura.
Al momento non mi é sembrata molto sicura, questo valutato con l’ esperienza di due escursionisti francesi, un tedesco ed un olandese. Questa terza via permetterebbe di risparmiare l’ arrampicata sulle rocce, é segnata con omini evidenti e permette di portarsi subito al di sopra delle rocce. MA ATTENZIONE questo sentiero versa in condizioni pessime, si cammina solo su sfaciume e sabbia, non c’è modo di fermare la caduta in caso si dovesse scivolare. Molto pericoloso a nostro avviso. Forse questo é dovuto alla recente frana. Noi abbiamo usato il canalino di rocce, l’ arrampicata é fattibile anche se esposta.
Si puó salire anche da Thumel o dal rifugio Benevolo ma vi é molto piú dislivello. Bisogna anche tener conto della frana che ha reso quasi inagibile la parte di sentiero sotto il colle ( parte val de Rhemes )
La frana é menzionata sul sito del Gran Paradiso.
Grazie agli escursionisti incontrati al colle con cui ho effettuato la salita al Taou Blanc.
Compagnia internationale molto bella e fantastico scambio di idee ed emozioni.