Partenza comoda alle 9 passate in modo da esser certi che i Lefkà Ori fossero sgombri da nubi basse almeno la mattina e confidando nel fatto che avremmo avuto la luna piena per l’ultimo tratto di rientro (oltre alle frontali). Lasciata l’auto a q. 1670 circa e proseguito a piedi sulla sterrata a causa di un grande nevaio che ancora ostruisce la strada. Creste completamente pulite e nevai comunque evitabili. Meteo più che buono: le solite nebbie vaganti ci hanno raggiunti solo sul Griàs Soros rimanendo fortunatamente confinate sulle zone più periferiche dei Lefkà Ori. Il sole ha avuto la meglio per la restante parte del percorso e verso l’ora del tramonto la nebbia si è dissolta del tutto consentendoci una splendida vista anche di Kastro, Fanari e Paspalomiti e dell’Aghio Pnevma.
Lungo viaggio all’interno di questo peculiare gruppo di montagne, così diverse dalle Alpi, con vedute da differenti angolature per un ampio sguardo d’insieme. Gita faticosa per i saliscendi continui, che richiede resistenza psicologica alle lunghe marce e ad una certa monotonia del percorso. Ma il panorama sulle sinuose forme arrotondate dei tre Soros (Mesa, Griàs e Askifiotiko) all’imbrunire e il sorgere della luna ad accompagnarci fino all’auto resteranno un ricordo indelebile.
Inutile dire che non abbiamo incontrato nessuno per tutto il giorno, a parte le capre. Mentre risalivamo alle Sternes, abbiamo però notato tre persone scendere sul sentiero verso Roussies.
Fantastico giro ad anello ideato da Alf, personalmente contentissima di essere riuscita a portarlo a termine e di esser finalmente salita su Grias Soros e Svourichtì.