Tutte le soste sono a spit e fix e attrezzate per le calate, le ultime soste sono con catene inox.
Lungo la via si incontrano sia fix (la via è stata riattrezzata recentemente) sia vecchi spit;
Serve self control o un buon margine sul grado causa comunque fix mooolto lontani: una serie di TCU e dei tricam possono essere molto utili.
Calcolare 5-6 ore per la via
Diverse possibilità per l'avvicinamento, nessuna delle quali comoda:
1) salire una delle vie delle placche dell'aquila (3 tiri, 5c max) e poi percorrere con attenzione la cengia impestata che dopo una placca e una fissa porta sotto la parete, almeno 2-3 ore da corte terza
2) giunti alle placche dell'aquila costeggiarle e reperire lo sperone boscoso verso sx faccia a monte. salire lungo lo sperone su roccette ed erba ripida, qualche fissa in posto. alla fine delle fisse entrare nel canale di erba sulla dx e salire ad un colletto sulla cengia mediana. da qui fissa e placchetta fin sotto la parete. bella ravanata! 90 minuti da corte terza
3) sarebbe l'avvicinamento diretto alle vie zona "la bella e la bestia" e alla parete del prete. si costeggia sulla dx idrografica il fiumiciattolo che scende dal precipizio. si sale a caso per erba e alberi molto ripidi con alcuni tratti pericolosi in caso di scivolata. è veramente hard! se avete avuto intuito trovate una fissa che vi porta in cengia ma poi dovrete traversare tutto a dx per trovare la ragnatela. 2 ore almeno
l'avvicinamento segnato sulla guida di versante sud è il n3 che ho messo sopra, decisamente il peggiore per accedere alla ragnatela!
Placca inferiore
L1 – salire la placca con difficoltà omogenee di V/V+. Dopo una prima parte di aderenza, la roccia si fa più fessurata e articolata. Oltrepassare una prima sosta in centro placca e, obliquando verso sinistra, raggiungere la sosta con cordone rosso al di sopra di un’isolotto cespuglioso. 55m [V/V+].
L2 – proseguire sempre in placca con opportuni spostamenti a destra e sinistra raggiungendo la sosta sulla verticale di quella di partenza. 50m [V/V+].
L3 – Partire dalla sosta, sempre in placca, dapprima leggermente verso sinistra e poi dritto fino a portarsi sotto un gradone che si rimonta con passo delicato di ristabilimento. Superato il muretto, si perviene alla sosta percorrendo gli ultimi metri della placca. 50m [V, 1p VI].
L4 – Obliquare decisamente verso sinistra su terreno appoggiato (tratti su roccia e zolle) fino a raggiungere una pianta sulla cengia che permette di arrivare sull’erba. Traversare ancora verso sinistra e, a una seconda grossa pianta, oltrepassarla scendendo 1-2 mt. Risalire gli ultimi metri di roccia fino alla sosta in prossimità dello spigolo. 60m [III, IV spuntone e fix].
– Qualche metro a sinistra della sosta si raggiunge una traccia che permette di ricongiungersi (dopo l’attraversamento di un piccolo valloncello) al sentiero di salita verso l’attacco della parete principale: corde fisse, discesa in obliquo su placche di II° e corda fissa finale per atterrare sul prato. –
Ragnatela (Galassie in movimento)
L1 – Le placche iniziali molto appoggiate non richiedono percorso obbligato per circa metà della lunghezza obliquando comunque a sinistra. Giunti sotto lo spit, la placca si raddrizza progressivamente fino a farsi quasi verticale nell’ultima ventina di metri sotto la sosta che si raggiunge verso sinistra. 60m (al prato). [III IV V VI].
L2 – Un primo tratto delicato in partenza dalla sosta e un breve movimento verso destra (VI+) permettono oltrepassare una costola e raggiungere il primo fix (abbastanza alto). Proseguire dritti lungo il muro verticale su prese sempre nette (roccia incredibile, arrampicata eccezionale!!!). Breve traverso a sinistra per raggiungere la sosta. 40m [VI/VI+]
L3 – Alzarsi dritto sopra la sosta lungo i tratti più articolati della roccia con difficoltà analoghe al tiro precedente (meno verticale ma più da decifrare), fino a giungere nella parte della via dove la parete si appoggia. 50m [VI IV]
L4 – Proseguire diritto sulla placca appoggiata (qualche fix) andando a sostare in prossimità della cengia. 50m [IV/ pass. V]
L5 – Obliquare a sinistra percorrendo un vago diedro appoggiato e sostare comodamente alla base della seconda parte verticale della parete. 30m [III].
L6 – Risalire l’evidente pilastrino sopra la sosta sfruttando la netta fessura con arrampicata in opposizione. Dalla sommità di questo riprendere il muro verticale. Salire spostandosi dapprima verso sinistra, poi verso destra in corrispondenza di un bordo con un candelotto staccato. Lunghezza complessivamente atletica, con tratti di continuità su buone prese intervallati da qualche buon riposo. 30m [VII]
L7 – Proseguire sul muro sopra la sosta spostandosi verso destra. Proseguire quindi verticalmente superando un tratto più difficile in cui le prese si fanno meno nette. Un ultimo passo di decisione ancora su prese piccole permette di raggiungere la sosta verso sinistra. 30m [VII+]
L8 – Alzarsi dalla sosta con passo delicato in placca. All’altezza del secondo fix (il primo è molto vicino alla sosta e si rinvia praticamente prima di partire), uscire verso destra qualche metro sfruttando lame e gradini. Proseguire quindi verticalmente su roccia articolata fino a portarsi alla base di un muretto bombato. Salire diritto e portarsi su un tratto di roccia via via più appoggiata dove traversando qualche metro a sinistra si perviene a una comoda sosta. 50m [VI+]
L9 – Salire diritto sopra la sosta sfruttando una sequenza di lame e fessure. Attenzione alla grossa scaglia staccata e mobile in prossimità di una bella fessura pochi metri sotto la sosta. 50m [V/VI]
discesa in doppia veloce, poi altra ravanata per tornar giù… se l’erba fosse bagnata credo sia meglio rifare le doppie delle placche dell’aquila.
- Bibliografia:
- guida valchiavenna versante sud