L’idea iniziale era di fare Vecchi Lupi ma giunti sulla cengia mediana vediamo la targhetta dei Lupetti e ci facciamo ingolosire. La via è su roccia stupenda e molto continua sul 6a, grado che bisogna padroneggiare dato che è obbligatorio vista la chiodatura molto distanziata; a mio avviso un paio di spit in più a tiro ci starebbero dato che è molto difficile integrare e in alcuni tratti è proprio meglio non volare. Soste a fix con anello ma non collegate, volendo ci si può calare sulla via. I tiri a mio avviso più duri sono: L1: il primo tettino è difficile da proteggere, meglio non volare.
L4: è il tiro più duro della via, boulder secco su tetto di 6a+ ben protetto nel movimento ma se non ci si ribalta sopra non si può azzerare, in pratica senza una staffa il passaggio è obbligatorio, forse uno spit più vicino aiuterebbe chi eventualmente non riuscisse a saltare fuori.
L5: serie di tettini tecnici, uno in particolare ha un ribaltamento sul placca non facile (uscire a sx dello spit). Doppie veloci su Barone, obiettivo del prossimo anno.
Fortunatamente giornata non fredda perché l’assenza di sole avrebbe creato problemi, altre 5/6 cordate sul corno.
3 anni fa quando lo salii per la prima volta da secondo non avrei mai pensato di poterlo fare in autonomia, oggi a distanza di un anno e pochi mesi dalle prime arrampicate in falesia ci sono riuscito, che soddisfazione! Grazie alla mia Roberta per il supporto.
Ps ottima ospitalità al Bozano.