Partiti dal Gias delle Mosche nella nebbia totale, al Bozano un’apertura ci invita a proseguire e così saliamo per la prima volta al Corno tra sbuffi di nebbie e sole, in un’atmosfera surreale. Seguito la guida “Corno Stella” di Bergese/Ghibaudo: noi abbiamo concatenato L1 + L2 (un pò di attrito sulle corde), poi il traverso L3 + L4 (non difficile ma esposto e su roccia bagnata), ben protetto L6 (mauvais pas). Su L7 anzichè svoltare a sinistra abbiamo tirato diritto sino a raggiungere una sosta a spit posta 2-3 metri alla sx. dell’imbocco del canale (IV, III+, 4 spit e 2 chiodi). Da qui anzichè entrare nel canale proseguito leggermente a dx. in direzione del primo spit visibile dalla sosta, su placca di rocce lavorate, uscendo su una spalla (III+, III, 3 spit + 2 di sosta, 40 mt.). Breve spostamento in conserva (20 -30 mt.) sino agli spit con cordone di sosta dal quale parte l’ultimo tiro che esce sul plateau sommitale; poi alla croce, in un silenzio denso di emozioni.
Per le calate abbiamo utilizzato la 1^ di Esprit libre (ometto + cordone per raggiungere la terrazza pochi mt. sotto il plateau, esposto), per proseguire in verticale con 4 doppie su Barone Rampante; da qui sentierino sino all’ultima calata verso il ghiaione basale.
Con Mattia, bravo e assai veloce nella progressione, nonchè attento nel seguire le dritte di Marco del Bozano e di Gianluca, che ringraziamo.