Seconda volta sul Corno in due giorni…
La De Cessole, affrontata “a la moda veia” con scarponi e zaino, è in grado di regalare ancora belle emozioni.
Vorrei integrare la relazione qui presente con alcune osservazioni.
– Alla fine del traverso di 60 metri si sosta comodamente nei pressi della vena di quarzo su uno spit e un chiodo buono.
Una volta salito il canalino di destra rispetto alla sosta ed aver rinviato lo spit, non andare a sx, come dice la relazione, ma proseguire praticamente dritti, puntando a un vago canalino (chiodi), che conduce alla evidente placca nera (due spit di sosta) alla base del Mauvais pas.
– Dopo aver salito il mauvais pas ed aver sostato su due spit, consiglio di raggiungere un chiodo ad anello con cordone bianco, vincere lo strapiombetto direttamente (IV) salire di alcuni metri ed imboccare una facile rampetta sulla destra, incontrando, sulla sx, una sosta con quattro chiodi da collegare. La sosta non è visibile dal basso, la si nota dopo aver percorso la rampetta.
– dopo la sosta si segue il facile canale che adduce ai tiri finali. A questo punto l’itinerario non è più obbligato. Se si va a sx, si incotrano minori difficoltà e si esce più in fretta sul plateau sommitale, altrimenti, tenendo leggermente la dx e poi dritto, si effettuano ancora due bei tiri di III-IV da circa trenta metri l’uno (soste da attezzare), al termine dei quali, aggirando gli strapiombetti sommitali alla sx, si esce facilmente sul plateau.
Un saluto ed un bravo ad Andrea, alla seconda via in montagna a tiri alterni.