Sommeiller (Punta), Cima del Vallonetto e Monte Ambin da Grange della Valle, anello per Punta Galambra e Cima dei Fourneaux

Sommeiller (Punta), Cima del Vallonetto e Monte Ambin da Grange della Valle, anello per Punta Galambra e Cima dei Fourneaux
La gita
abo
4 09/08/2011

Saliti l’8 al confortevole bivacco Sigot sotto un vento gelido e fortissimo. Di notte la temperatura nel bivacco è scesa sotto gli 8° e fuori abbondantemente sotto i -3° sempre con un vento che ha raggiunto (penso io) i 100km/h e che ha portato una spolverata di neve. La mattina del 9 un po’ indecisi sul da farsi ci siamo incamminati verso il passo galambra dove il vento ha mollato un po’, almeno quel tanto da farci provare a continuare con questo bellissimo itinerario molto panoramico. Alla fine siamo riusciti a salire tutte le cime nell’ordine della descrizione di gulliver(a cui ho aggiunto la salita alla cima del monte ambin): p.ta galambra(molto panoramica e caratteristica), Roc Peirous(bellissimo balcone verso la val susa e torino), cima Vallonetto(caratteristico il passaggio per raggiungere il torrione con la croce e il ricovero), cima dei Fourneaux, Sommeiller (bellissimo colpo d’occhio su Rognosa d’Etiache e Pierre Menue) e Ambin (da cui si gode di un panorama a 360° spettacolare);abbiamo sofferto un po’ di freddo solo al mattino fino alle 10, orario in cui la neve dei vari ghiacciaietti e nevai che (eventualmente) si attraversa inizia a mollare (altrimenti con le temperature attuali è da ramponi). Molta gente con tutti i mezzi al colle del Sommeiller e in generale su tutte le cime che abbiamo salito. Il ghaicciaio del Sommeiller è molto scoperto nella parte bassa e oramai sulla cima non arriva più niente (arriva ancora qualche lingua di neve sul monte ambin); sul glacier du Ferrand nella solita zona sotto la cima ci sono segni di frana ma con attenzione sembra comunque fattibile (l’altra settimana salendolo non abbiamo riscontrato problemi). Se, una volta in cima al monte Ambin, si decide di scendere, come noi, dal (facile) versante S bisogna fare un po’ di attenzione nell’attraversare i rimanenti nevai/ghiacciaietti perchè in alcuni ci sono dei crepacci (niente di che: larghi poco più di mezzometro e profondi un paio).

In compagnia di Maurizio, un saluto a Roberto con cui abbiamo condiviso la notte in bivacco.

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