- Accesso stradale
- Da Villa alla sbarra neve pressata a tratti, necessarie termiche
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Polverosa
- Quota neve m
- 1400
Dovrebbe essere una tranquilla passeggiata con le racchette dal dislivello contenuto, ma oggi questa gita si è rivelata faticosetta. Nessun passaggio del gatto delle nevi (scopriremo poi che è guasto da quindici giorni) e molta neve fresca e farinosa tutta da battere (la traccia dell’unico ciaspolatore partito prima di noi si fermava al primo alpeggio). All’Alpe Pilocca (q.1960 circa) dopo aver abbandonato l’idea di proseguire sulla strada a causa di un enorme scivolo provocato dal vento, abbiamo imboccato il valloncello a dx delle baite, mantenendoci a dx dei paletti metallici giallo-neri fino al ponte in legno del Sentiero Tempo. Da qui proseguito per un breve tratto di strada passando il ponte e svoltando poi a dx. Evitato il poco invitante canalone che conduce con via diretta alla conca soprastante la diga del Serrù e scelto di continuare a sx per pendii più dolci portandoci a q. 2150 circa. Da qui in poi i dossi sono un po’ spelacchiati ma almeno non c’è il rischio di sprofondare nei cumuli da vento. All’arrivo alla diga ci ha accolto la tormenta che fino a quel momento era rimasta relegata sulle cime, così veloce dietro-front, dopo aver raggiunto il Piano dell’Agnel e la chiesetta della Madonna delle Nevi. Finalmente una bella neve invernale che consentiva la discesa su pendii intonsi senza toccare pietre.
Visti molti camosci e tre gipeti svolazzanti sulla carcassa di un camoscio.
Oggi con Claudio@R che ringrazio per l’invito, e il suo collega Claudio. A noi si è unito Tonino incontrato cammin facendo. Un saluto a Emilio e un grazie per il caffé.