Seone (Picchi del) traversata sud-nord

Seone (Picchi del) traversata sud-nord
La gita
abo
05/10/2018

Finalmente dopo 2 anni nella lista delle cose da fare siamo riusciti a fare questa bella traversata d’antan. Sentiero di avvicinamento ottimo fin dopo l’Alpe del Mese di Agosto, da lì abbiamo tagliato direttamente al lago senza seguire il sentiero risparmiando così tempo e strada. Dal lago al passo della Terra sentiero poco frequentato ma ben segnato (crollo recente a metà canale). Dal passo alla punta del Seone il percorso è libero e se si vuole si incontrano bei passaggi anche oltre il II, altrimenti gran parte è evitabile a sx per prati. Spuntino al colletto del meridionale e poi via con la traversata. Il picco meridionale è di facile accesso (F) e dopo una breve discesa si è alla base del torrione Maria: molto bella la fessura iniziale (friend grande utile), il chiodo in posto entra solo per metà (ho provato inutilmente a martellarlo) ed è ritorto verso il basso: diciamo che non ci volerei volentieri sopra.. carina la placchetta finale (proteggibile con un buon nut). Sulla sommità abbiamo fatto pulizia dei vecchi cordoni presenti per lasciarne uno nuovo con anello di calata. Salita al centrale per banali placche inclinate e quindi a seguire 2 doppie (attrezzate sul momento, avendo trovato solo un vecchio cordino tranciato). Per la prima, oltre a fare attenzione nel disarrampicare per raggiungerla, conviene infilare la corda passando da sotto al masso che tiene il cordino (per evitare attriti). Dalla seconda si risale al colletto e quindi si segue una evidente cengia a sx. Placchetta per passare la fenditura delicata e non banale. Per raggiungere la forcella del primo intaglio io mi sono infilato nel camino mentre il socio è passato sul filo, più facile ma più elegante: ad ognuno il suo così come per il conseguente passaggio della forcella: salto o cauta disarrampicata sfruttando lo spettacolare masso incastrato. Non sapevamo bene cosa aspettarci invece al “famoso” passaggio del lancio della corda e poi l’abbiamo subito riconosciuto: forcelletta di un metro con gran vuoto a sx. In realtà è difficile dare un gradazione perché il tutto si risolve nel fidarsi dell’unico piede buono e saltare sulla liscia placca di fronte sprovvista di appigli: per riuscire a farmi un po’ di sicura il socio si è esibito in un lancio di corda molto vintage ma che al solo secondo tentativo è risultato fruttuoso, in pratica così è come se si salisse in moulinette (comunque vivamente consigliato non cadere..), subito sopra al passaggio c’è un buon masso dove assicurare il secondo. Da lì in un attimo si è in vetta. Visto che eravamo ampiamente nei tempi che ci eravamo prefissati abbiamo deciso di perdere più di un’ora nel cercare di attrezzare una via di calata che permettesse di evitare il ritorno dal percorso di andata (a nostro parere sconsigliabile). Dopo aver perso inutilmente tempo provando a calarmi in pieno versante W, il socio ha scovato una fantastica linea di calata lungo lo spigolo N del Picco (corda da 60m necessaria). Dalla base ulteriore doppia di 20-25m per mettere piede sul pendio di detriti sotto al colle del Seone.
Da lì ancora un attimo di attenzione per scendere il pendio ripido e individuare la cengia diagonale che porta al lago, poi ricerca a ritroso della traccia fatta all’andata fino all’Alpe del Mese di Agosto (conviene prendere riferimenti in salita, come nel nostro caso è facile trovare nebbia in discesa). Da lì in poi bella passeggiata fino all’auto.

Gran bella giornata di riscoperta di questo vecchio itinerario col grande socio Marco, sempre una garanzia, dal lancio di corda al ritorno a zonzo nella nebbia con precisione quasi strumentale.

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