Non posso che condividere le ottime valutazioni di chi mi ha preceduto. Salito nel tardo pomeriggio dopo l’escursione al Mongioia (3340 m.). Durante l’avvicinamento incontro l’ultimo ferratista che scende mentre la parete è ormai in ombra ed il sole sta per tramontare. Giungo quindi all’attacco con quasi 2000 metri di dislivello già sul groppone e per un attimo guardo perplesso la parete dell’enorme blocco di roccia all’apparenza senza nemmeno una cengia: 200 metri di verticalità allo stato puro. Ma sono sufficienti pochi metri che l’entusiasmo sale a mille! Sarà anche per la fatica accumulata in giornata, il primo tratto atletico fa inizialmente un po’ effetto con il vuoto che rapidamente si lascia sotto i piedi ma la salita è comoda ed agevole. I ferri sono in buono stato, abbondanti e al posto giusto e non viene mai la tentazione di toccare il cavo. Salgo con calma e giungo in cima 48 minuti dopo l’attacco e un’oretta tra avvicinamento e preparazione. Sceso dalla galleria, molto interessante come gli altri manufatti militari presenti nella zona. Torno a casa con un bel bottino, è valsa la pena sorbirsi 400 km. (A/R).