Sicuramente una bella via, anche se piuttosto sporca e a tratti invasa dai rovi a causa della scarsa frequentazione. Lungo la linea di salita la roccia risulta a tratti sporca, ma comunque percorribile; al di fuori è invece presente un fitto strato di muschio che comunque non impedisce l’arrampicata. La L5 era completamente invasa dai rovi ma, grazie alle provvidenziali forbici da giardinaggio di Michele, siamo riusciti a tagliarli e a concludere la via. Visti la grandezza e lo stato di salute dei rovi, presumo che tra non molto torneranno ad impossessarsi della fessuradi L5: si consiglia dunque ai ripetitori di portare con sè delle forbici per fare un po’ di pulizia.
Gli spit e le catene sono in discreto stato, arrugginiti ma ancora affidabili. Accanto alle soste è presente uno spit con anello di calata, in modo da poter sostare su tre punti e da potersi calare usando contemporaneamente sia la catena della sosta originaria, sia l’anello dello spit.
Al termine della L1 bisogna dirigersi verso sinistra, fino a raggiungere una sosta nascosta dietro a un cespuglio (nuova sosta S1), dalla quale parte una nuova linea di spit poco visibili. Si raccomanda quindi di non farsi trarre in inganno dalla vecchia S1, ben visibile sulla Dx ma ormai inutilizzabile (sono state rimosse le piastrine della sosta e dei primi tre spit della vecchia linea).
Tutti i tiri presentano un’arrampicata molto tecnica ed interessante, in particolare la L6: uno strapiombino ben ammanigliato seguito da un bellissimo e verticalissimo muro con buone tacche (grado stretto).
Grazie a Michele per la bella gita e per accettare sempre di buon grado le mie proposte “esplorative”!