Da Campo Moro, attraversare la diga fino al lato opposto, da qui scendere per una stradina innevata per una settantina di metri che attraversa la bastionata sud del Sasso Moro. E’ possibile anche fare il sentiero estivo, se questo fosse già pulito dalla neve.
Dopo essere scesi per una decina di minuti, la stradina torna a risalire piegando verso nord. Qui si entra in un bosco non fitto, e senza percorso obbligato si attraversa prima l’Alpe Musella 2076m, per poi puntare all’evidente rifugio Carate Brianza 600m più in alto.
Raggiunto il rifugio (2 ore dalla partenza), dopo pochi metri si raggiunge la sovrastante Bocchetta delle Forbici 2636m. Qui bisogna svalicare per perdere poi una settantina di metri fino ad un delicato traverso (se duro, da fare coi ramponi ai piedi) che ci permette di raggiungere la zona pianeggiante sottostante il rifugio Marinelli, che una volta conteneva la vedretta di Caspoggio (in tutto si perdono un centinaio di metri).
Da qui il percorso per il rifugio diventa logico. Salire l’evidente rampa/pendio che da est verso ovest porta al rifugio Marinelli 2813m (4/4.30 ore). Il rifugio è dotato di locale invernale con stufa a legna e 6 posti letto con coperte, dove è possibile e consigliabile spezzare in due l’itinerario.
Ora dal rifugio tornare un poco verso est e rimanendo accostati alla bastionata sud della Punta Marinelli, compiere un taglio fino a raggiungere la conca nevosa sotto i passi Marinelli occidentale e orientale. Piegare a sinistra per svalicare il passo occidentale 3014m, e scendere di una trentina di metri fino al pianeggiante ghiacciaio di Scerscen superiore.
Da qui la calotta del Piz Sella è ben visibile ma ancora lontana. Proseguire sul facile ghiacciaio, tenendosi accostati alle pareti del Bernina e del Roseg. In leggera risalita raggiungere il Passo Sella 3265m. Dal passo parte una cresta rocciosa che porta in vetta (via normale estiva). Con gli sci invece, superare leggermente il valico per raggiungere il lato nord della montagna. Salire fin dove è possibile il pendio abbastanza ripido (35°) fin dove la cresta rocciosa si perde nella pala finale. A seconda delle condizioni si possono lasciare gli sci e continuare con picca e ramponi lunga una corta ma ripidissima paretina ghiacciata che poi spiana verso la vetta. Per i più bravi è possibile portarsi gli sci sino in vetta e tornare sciando pochi metri sul ghiaccio vivo.
Il ritorno avviene per il medesimo tracciato, ma è possibile fare una leggera disgressione fino al vicino Bivacco Parravicini 3183m.
Una volta scesi fino alla parte piana del ghiacciaio di Scerscen, bisogna ripellare per risalire prima al passo Marinelli occidentale, e poco dopo all’orientale 3120m.
Dall’ampio valico, scendere verso est fino all’evidente bocchetto a nord delle Cime di Fellaria e non lasciarsi ammaliare dai bei pendii del Ghiacciaio di Fellaria, inquanto al suo termine si trova una zona crepacciata.
Raggiunto il bocchetto si entra in una ripida conca nevosa alla cui base si nota un piccolo lago azzurro (Lago Fasso 2638m) delimitato da una morena. Superato il lago, continuare lungo il lato destro della morena fino ad incontrare i primi alberi. Ora cercare di tenersi più a sud possibile fino ad arrivare a vedere il rifugio Bignami. Non raggiungere il rifugio, ma sciare tranquillamente fino al fondovalle per poi cercare di passare il torrente e risalire leggermente sul versante opposto. Questo punto può cambiare di posizione a seconda dell’altezza delle acque del grosso lago di Gera.
Raggiunta la sponda opposta, ripellare di un centinaio di metri per raggiungere i poggi dell’Alpe Gera (2200m). Continuare per sali e scendi verso sud fino ad entrare nella Val Poschiavina dove si incrocia il sentiero estivo 305. Continuare in leggera discesa fino ad incontrare i pali in ferro della mulattiera che porta alla diga. La mulattiera può essere asciutta o innevata ma è comunque visibile per i pali in ferro che la delimitano. Bisogna attraversare anche tre piccole gallerie.
In caso di lago alto e ben innevato, si può bypassare tutto, passando sul lago e poi risalire fino a ricongiungersi con gli ultimi metri della strada che porta al bordo est dell’enorme diga di Gera (2100m).
Ora, facilmente si scende la rampa asfaltata fino alla casa dei guardiani, e da qui se la neve lo permette, sciare fino al parcheggio adiacente il Lago di Campo Moro. Ancora per un km e mezzo su strada asfaltata fino al punto di partenza.