Scaletta (Monte della) da Campiglia Soana, traversata per Cresta Sud e Est

Scaletta (Monte della) da Campiglia Soana, traversata per Cresta Sud e Est
La gita
blin1950
5 12/10/2017
Accesso stradale
Nessun problema

N.B. Su carta Mu Val Soana, Il tratto tra l’Alpe Giardino del Rancio ed il bivio per i colli, nella bassa pietraia, è abbastanza ben rappresentato, ovvero puntinato in nero il percorso nel canale e tratteggio in nero prima e dopo il canale. Doverosa era la segnalazione, per dare merito a chi lavora su queste cose.
Partenza dal parcheggio di fondo strada, di Campiglia Soana, alle 6 e 45’ circa, saliamo con la luce della pila, peraltro non necessaria, dovuto al fondo chiaro della medesima, fino all’altezza della baita Cugnonà. Salita su carrabile e sentiero n° 620 fino all’Alpe Giardino del Rancio; poi deviazione a destra e leggera discesa, poi proseguito in piano verso il Rio del Rancio, attraversamento del rio, in secca a questo punto, risalita pendio opposto verso l’imbocco del profondo canale della Scaletta. Risalita del canale, oggi facilitata dalla pochissima acqua che scorre, ma rimangono sempre rognosi almeno tre punti. Giunti alla sommità del canale, siamo usciti a destra, sul ripido pendio erboso da risalire fino a giungere alla grande pietraia che copre tutto il pendio sotto la vetta. Ora risaliamo la pietraia, più o meno al centro, con una leggera inclinazione a sinistra puntando al canale che scende dall’insellatura di cambio pendenza della cresta est della Punta della Scaletta. Giunti senza problemi all’insellatura, salita alla punta, con alcuni tratti di facile arrampicata, ma abbastanza esposta, in specialmodo sul versante nord. Breve sosta in vetta, il tempo per qualche foto, poi subito in discesa causa vento freddo molto fastidioso. Discesa sul medesimo percorso di salita e sotto uno sfolgorante primo pomeriggio di sole, siamo giunti all’auto, verso le 15 circa.

Mattinata nuvolosa e fredda, soprattutto per via del vento. Da inizio canale fino alla vetta, in un ambiente estremamente selvaggio e dimenticato dal mondo. Per me oggi è stato come abbattere un tabù; nel senso che ho raggiunto la vetta che maggiormente desideravo, ma che per via della sua impervietà, la salita è stata sempre rinviata. Era proprio una grande “voglia”, che durava ormai da troppo tempo, perché il “colpo di amore” per questa montagna, è scattato quando ero un bimbo di 5 ANNI! Era l’estate 1955. Grazie Amico Franco, che hai fatto scattare la molla al momento propizio! Della serie meglio tardi che mai!
Se qualcuno decidesse di salirvi, raccomando grande forza di sacrificio, occhi ben aperti e attenzione al massimo dei giri, perché non tanto la vetta, ma il canale è sempre un po’ una “trappola” da interpretare.

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