- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1700
Dopo la supervisione di Giovedi al Colle del Colombardo, dove mi sono fermato per la mancanza delle racchette, su neve sfondosa, in considerazione che in questa zona sembra di essere a Gennaio e non quasi a Giugno, decido di riprovare una gita in zona ma questa volta con gli attrezzi giusti (racchette) – Civrari – Tomba di Matolda – Sbaron – Grifone in veste completamente invernale – Risaliti con l’auto alcuni tornanti dopo Sant Antonio, di li racchette sullo zaino risaliamo lungo la poderale, giunti nella zona della rocca con sopra una madonna, calziamo le racchette e su neve primaverile ma dura in considerazione del rigelo notturno risaliamo sino al Colle del Colombardo dove ci attende già un vento frizzantino che diventerà in molti casi durante la giornata quasi patagonico con forti folate – Risaliamo il crinale raggiungendo la cima del Colombardino (ometto di vetta) e con alcuni saliscendi arriviamo alla base del pendio nevoso che raggiunge la cima Tomba di Matolda, risaliamo questo lungo pendio raggiungendo la vetta con ometto – Breve pausa fotografica a 360° cime innevate ed in basso la verde pianura con i laghi di Avigliana – Ridiscendiamo il ripido pendio nord perdendo quota sino a raggiungere il sentiero che porta verso la cima Sbaron – Ambiente fantastico completamente innevato – Risaliamo lungo ils entiero sino a raggiungere il lungo traverso che ci dovrebbe portare verso il Colle degli Astesiani, ma in questa zona ha già svalangato parecchio ed il traverso è un pendio unico con al di sotto salti di roccia, qui un compagno di gita decide di fermarsi, ma la cima è li invitante, risaliamo il ripido pendio nevoso che porterebbe a svalicare a destra della cima, ma la ripidezza del pendio ci consiglia di toglierci le racchette in quanto una scivolata sarebbe non controllabile, si risale scalinando nella neve con gli scarponi sino a giungere sull’ultimo crinale pieno di rododendri che cercano di uscire dalla neve, vista la ripidezza mi invento il passo del rododendro, agrappandoci con entrambe le mani agli arbusti e tirandoci su di peso e finalmente giungiamo sul crinale che congiunge con la punta – Panorama splendido su tutta la valle di Susa e su tutto ilcircondario di montagne con il Monviso in lontananza – Risaliamo il crinale e finalmente il palo di vetta della Sbaron -Foto di rito, mentre ci raggiunge un escursionista solitario che aveva provato verso la cima del Grifone ma era tornato indietro per la troppa neve e le cornici – Breve consulto nel come affrontare la discesa, in considerazione che da dove siamo saliti è impensabile, decidiamo di scendere scalinando nella neve che per fortuna ha ceduto un pochino direttamente lungo la cresta che porta verso il Colle degli Astesiani, piegando a destra con un lungo traverso al di sopra di salti di roccia e finalmente raggiungiamo nuovamente le tracce di salita dove recuperiamo le racchette (lungo sospiro di sollievo, percorso da non riprovare) – Ritorno a ritroso lungo le orme dell’andata, sino al Colle del Colombardo dove presso la chiesa della Madonna degli Angeli, finalmente sostiamo per un meritato riposo e la pausa pranzo – Una gran bella gita con dislivelli e spostamenti
Un saluto ai compagni di gita Fulvio e Antonella