- Accesso stradale
- Come in descrizione
La parete in questione dovrebbe chiamarsi “Torrione Piero Fabbri” e la via probabilmente non l’ho aperta ne io ne l’autore della scheda, in quanto quel chiodo alla base del diedro è sicuramente della via (non c’è altro modo di salire) e non ho motivo di credere che fosse un mero tentativo… Chissà tra l’altro a quando risale, senz’altro è piuttosto vecchio. Io a differenza di quanto scritto qui avevo fatto un solo lunghissimo tiro, fermandomi poco prima della loro ultima sosta su un chiodo (poi tolto) in una “frana stabilizzata” perché avevo giudicato la qualità della roccia orripilante e mai e poi mai mi sarei fidato di un chiodo di sosta prima. La salita è terminata nello stesso modo in cui è descritta qui, anche se la parete non sarebbe finita: mentre eravamo in sosta si è staccato un blocco grosso come una lavatrice sotto ai piedi del mio socio, cosa che ci ha fatto decidere di evitare di proseguire oltre e di uscire dalla parete verso destra. Il mio consiglio è LASCIATE PERDERE QUESTA ZONA, il diedro è bellissimo ma la zona è troppo pericolosa, più che per la cordata in se per la gente che transita sotto.
A livello di cronaca, il tiro l’avevamo battezzato “diedro delle meteore” e, se si riuscisse a mettere una sosta decente appena sopra (impossibile) sarebbe un monotiro trad meraviglioso