Bellissimo, temperature miti e colori esaltanti. Oggi abbiamo “cannato” l’itinerario. Giunti a quota 2370 m. invece di girare a sinistra, come dice la descrizione, abbiamo proseguito sulla pietraia seguendo degli ometti ingannevoli. Superando una cengia simile alla descrizione ci ritroviamo nell’intaglio a quota 2567 che divide la lunga cresta della Rocca di San Giovanni dalla cima di Valcucca. Ridiscesi sulla pietraia, individuato un canale agibile con buoni appigli lo risaliamo, seguendo tracce di animali su tratti erbosi raggiungiamo la cima quotata 2628 m. costernazione, una lunga cresta complessa ci divide dalla nostra meta. Proseguiamo scavalcando e disarrampicando le rocce articolate, poi per aggirare uno sperone insidioso ed esposto, discendiamo, lato gruppo Argentera, una cinquantina di metri l’infido pendio erboso. Risaliti in cresta, scavalcate le rocce troviamo le tracce della via normale e concludiamo la nostra salita raggiungendo la croce di vetta. Discesa, visto dove abbiamo “cannato”, un po di lavoro aggiungendo altri evidenti “ometti”
NB la cresta delle Rocche di San Giovanni (una PD +) è percorribile con dell’attrezzatura alpinistica, anche per eventuale doppia nello sperone da noi aggirato.
In compagnia di mio fratello Luciano.