Gita compiuta in mattinata con un freddo pungente alle Terme ma un cielo che preannunciava una splendida giornata, e così è stato…peccato non poter stare in montagna tutto il giorno, comunque 50 minuti in vetta sono riuscito a starci!Dopo il lago non ho visto subito gli ometti e, pur arrivando alla pozza asciutta di quota 2375 (..ma mi ero tenuto troppo sulla sinistra)e al ripiano successivo (dove c’è pure una piccola pozza asciutta) ho vagato un pò col risultato di allungare il percorso. Dalla pietraia successiva alle rocce montonate si vede già bene l’estesa macchia biancastra sulle rocce dove si insinua il canalino, da lì si intravvede a sx l’albero scheletrico (punto di arrivo della cengia), in seguito, se si sta attenti a non perdere le tracce (che denunciano una buona frequentazione della montagna) si arriva sullo spartiacque, poi in breve all’antecima con l’ometto e alla vetta vera e propria con la croce. In discesa, dopo il tratto alpinistico, ho trovato gli ometti, in effetti abbastanza frequenti, e alcune tracce di passaggio nel tratto fra le due pozze asciutte. Il GPS ha segnato in discesa, quindi nel percorso più breve e corretto, circa 6,5 km.
Un saluto ai tre escursionisti di Alba diretti alla Rocca, due uomini e una donna, che ho incontrato scendendo.