Rutor (Testa del) da Bonne

Rutor (Testa del) da Bonne
La gita
lupo-solitario
4 14/02/2013
Osservazioni
Provocato fratture al manto
Neve (parte superiore gita)
Polverosa
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da rigelo non portante
Equipaggiamento
Scialpinistica

Anche il Rutor è fatto! Un po’ per la mia curiosità nel cercare posti nuovi da scoprire e un po’ perchè osservandolo tutti giorni da Aosta insieme a Chateau Blanc e Doravidi, mi sono sempre chiesto quando ci sarei salito, oggi è stato il momento di togliersi questo sassolino. Per carità, nulla di difficile, tant’è che avevo in programma di salirci da solo, ma poi si è unito a me il socio di tante avventure, Marmotta, e così ancora meglio.
Partenza da Bonne con – 10°C, niente in confronto alla siberia dello scorso weekend! Seguito le tracce dei ciaspolari fino sotto alle baite di Arp Vieille e poi deviato decisamente a destra senza andare in fondo al vallone per l’itinerario estivo. Si intravedevano ogni tanto delle vecchie tracce, le quali ci hanno motivato nel decidere di salire direttamente sotto il rifugio tenendo sulla sinistra il ripido pendio che lo precede. Peccato per la neve già lavorata dal vento che mi ha costretto a sudare sette camice per tracciare a causa dei lastroni soffici che si sono formati su fondo duro, e che mi hanno fatto fare un passo avanti e due indietro (coltelli cmq non indispensabili).
Dal rifugio seguito le tracce dei pochi eliski puntando al colle del Rutor a causa dei lastroni e delle cornici staccatisi nel ripido pendio finale sotto la vetta e che ci hanno fatto desistere nel seguire quell’itinerario.
Nonostante le tracce di discesa, gran fatica a batter traccia a causa della neve abbondante e dei tratti con placche da vento dove faticavo a stare su. Faticoso anche il ripido pendio che porta al colle del Rutor, svalangato dagli eliski passati poco prima. Una volta al colle, mollato zaino e sci, sono proseguito velocemente a piedi in cresta fino in cima su neve per lo più portante.
Discesa fino allo Scavarda, su bella farina. Dal rifugio in giù, crosta non portante ma che si lasciava sciare discretamente a patto di non forzare l’andatura. Nella parte bassa, ancora qualche bel tratto nel bosco e infine sulla stradina fino all’auto.

Con Marco

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