- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1900
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Gita dura ma spettacolare e di enorme soddisfazione. Sveglia molto molto presto, con ritrovo a Chivasso addirittura alle 4,10 ed arrivo a Bonne ancora nelle tenebre. Necessari i fari dell’auto e le lampade frontali per mettere gli scarponi nel buio pesto. Primo tratto con una ventina di minuti di portage, sempre alla luce delle frontali. Affascinante il panorama all’albeggiare. Buon rigelo notturno e rampant molto utili (o quasi indispensabili) nel tratto più ripido che conduce sotto il rifugio degli Angeli. Da lì in poi la neve più molle ha consentito di salire senza problemi se non per il caldo incredibile sia per l’orario (alle 10 si saliva in maglietta) che per la stagione. Ripido ma ben tracciato il canale di 40-45° che conduce alla vetta, affrontato in condizioni di sicurezza con ramponi e piccozza. Emozionante raggiungere la statua della Madonna in punta al Rutor, da me salito per la prima volta. In discesa abbiamo costeggiato il colle del Rutor lungo il ghiacciaio Planaval fino al passaggio sotto la Chateau Blanc, affrontato salendo agevolmente (senza ramponi e con sci in mano) i pochi metri di neve e rocce che conducono al Vallone di Orfeuille. Neve ancora piuttosto dura nel primo tratto e poi primaverile scendendo di quota. Si arriva a Planaval quasi sci ai piedi(occorre toglierli negli ultimi 150 metri) ma ancora per poco. Il gran caldo delle ultime settimane ha già sciolto buona parte del manto da quota 1900 in giù nonostante l’esposizione favorevole.
Con gli amici del C.A.I. Chivasso Alfonso, Matteo, Beppe, Daniela, Alessandra, Roberto, Piero e Marilena