SufferFestival completato! Via di gran soddisfazione, che esplora una parete imponente e molto grande.
Per l’avvicinamento si segue il sentiero del col des Houerts fino al pianoro pratoso (un’oretta, acqua, ampi spazi per dormire), poi per pietraia si raggiunge il piombo del grosso gendarme staccato visibile da sotto: la via parte poco più a dx, in corrispondenza di placche grige poco invitanti, spit visibile e resti di ometti vari. Qualche nota tecnica: il primo tiro è su roccia mediocre e un po’ alpinistico, non farsi scoraggiare, il secondo è il tiro chiave ed è un bel palo, anche 6c non stonerebbe. Da lì in poi la via decolla, un paio di tiri facili per riposare e poi dritti in punta, sempre su roccia bella tranne sul traverso di 5c (L11). Tiri centrali bellissimi e tecnici, continui, tiri finali più bracciosi (conservare un po’ di stamina!) ma ugualmente interessanti, forse un po’ forzato l’ultimo. Chiodatura eccelsa, vicina sui passi duri e ampia e distanziata altrove, non serve nè si può integrare; indispensabili i lungoni per i vari strapiombini e traversi che si fanno, anche perchè i tiri sono sempre lunghi.
Per la discesa a piedi l’ancoraggio delle doppie è 40 m in direzione N sulla cresta (freccia bianca sulla piccola breccia visibile dalla vetta), noi abbiamo disarrampicato stando un po’ a sx faccia a valle. Dal colletto dove finisce la doppia si deve puntare all’ometto visibile sulla spalla in direzione NE: noi abbiamo rimontato pochi metri sulla crestina per sbucare su un ampio prato, stare bassi secondo me è peggio perchè il terreno è infido ed esposto. Dall’ometto si scende per prati a prendere il sentiero che riporta agli zaini (lasciati al prato col fiume).
Sole in parete alle 8 in punto.
Ultimo giorno di Ubaye con Cate, sfruttato alla grande, giornata decisamente piena!