Nuvole fitte in quota sin dal primo mattino, che ci hanno sempre impedito di vedere la cima dal fondovalle. Saliti al colle della Rosa facendo il giro dal lago Miserin (numerosi e utili ometti) e attraversando varie lingue di neve piuttosto ripide. Dal colle saliti un po’… a tentoni nella nebbia, non avendo mai percorso l’itinerario: ora in cresta, ora sul versante canavesano, ora su quello di Dondena. Dopo la “placca delle lapidi”, dopo la cengia e il “secondo colletto” indicati dall’itinerario, abbiamo aggirato i primi massi della cresta Est e, aggirato in salita e sulla sinistra anche il “roccione molto grande”, abbiamo trovato una comoda traccia che si tiene sotto la cresta Est, sul versante canavesano (di nuovo numerosi ometti). Questa traccia ripercorre in lieve salita, per così dire a ritroso, il versante Sud della Rosa dei Banchi, fino a terminare sul filo di quella che ci è sembrata, di nuovo, la cresta Ovest (oppure quella Sud?). Qui in un fortunato squarcio di nuvole abbiamo intravisto la croce di cima, che abbiamo raggiunto tenendoci sempre sul versante canavesano in pochi minuti.