Rognoso (Monte) da Suppo

Rognoso (Monte) da Suppo
La gita
puntemes
4 09/02/2022
Accesso stradale
Subito prima di Mompellato arrivando da Almese si scorge il cartello che indica Suppo-Carello in direzione di una strada che sale quasi in senso opposto. Proseguire sulla sterrata fino a Suppo

Partito da Suppo, raggiungibile tranquillamente in auto tramite strada sterrata, e proseguito attraverso il sentiero Dino Campana, facilmente trovabile subito a sinistra della fontana di Suppo. Prima parte su sentiero ben visibile e segnalato, fino ad un punto nel bosco nel quale viene interrotto da un grosso albero caduto facilmente aggirabile. Superato il bosco il sentiero prosegue affiancando il torrente Messa, avvicinandolo ad un certo punto scendendo leggermente a sinistra per poi superarlo. Fin qui è tutto abbastanza ben segnalato o comunque intuibile, dopo il piccolo guado le cose iniziano a complicarsi un po’. Radi ometti e qualche sporadico bollo rosso indicano una via approssimativa da seguire fermo restando che la traccia si perde frequentemente e bisogna proseguire a vista, spesso fuori traccia (ammesso che ci sia una vera e propria traccia battuta per tutta la lunghezza del percorso). Ad un certo punto si trova una coppia di pali di legno vicino ad uno spiazzetto incorniciato da dei sassi e lì è facile confondersi in quanto a sx si scorgono alcuni bolli rossi che ho erroneamente seguito, trovandomi decisamente fuori dal percorso indicato dal Gps, quindi consiglio di proseguire dritti o tenere leggermente la destra superato il suddetto spiazzetto, fino ad incontrare altri ometti o altri segni rossi. A metà strada è possibile trovare anche un punto acqua che sgorga direttamente dal terreno tramite un tubo, situato in uno di quei radi tratti battuti e ben segnati. La salita si fa faticosa in quanto la pendenza inizia ad aumentare fino al raggiungimento del colletto, dal quale sulla destra si risale la pietraia che porta in cima. In quest’ultimo tratto ho trovato chiazzoni di neve portante comunque facilmente aggirabile e per la quale non sono necessari ramponcini. Dalla cima si gode di un’ottima vista a quasi 360°, bloccata solamente dalla cresta che porta al Civrari sulla sinistra del colletto. Cresta che ho deciso di percorrere fino alla Punta della Croce dato che quella poca neve presente sul percorso era aggirabile in sicurezza decidendo così di chiudere la gita portando a casa due vette e una completa vista a 360° (dalla Croce questa volta). Quest’ultima parte sento di consigliarla solo a chi ha un pochino di esperienza in più ed è più avvezzo a passaggi particolarmente esposti. Per il ritorno seguire la stessa “strada” percorsa in salita, virgolettata apposta dato che è persin più facile perderla in discesa. Nel complesso a mio parere è una gita faticosa e molto appagante in una zona pochissimo frequentata (non ho incontrato nessuno per tutta la durata della gita), peccato che come hanno scritto quelli prima di me sarebbe da rivedere la segnalazione del percorso in modo da renderlo più visibile. Consigliatissimo avere con sé un segnale Gps per essere sicuri di proseguire nella giusta direzione.
Da macchina a macchina in 6 ore (lunghe) pause cibo in vetta e sorsi d’acqua lungo il percorso compresi.

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