- Accesso stradale
- Ok con (almeno) la Panda.
Bella intuizione dei primi salitori: una linea bella e logica, tutta da scalare a parte qualche breve spostamento su cenge erbose, che per fortuna non spezzano affatto la via. Roccia da mediocre a buona, meglio soprattutto nei tiri più verticali (quelli centrali). Esposizione e verticalità garantite durante tutta la via, seppur con soste comode (per fortuna) per tirare il fiato e godersi la salita.
L’attrezzatura consta di 9 soste a spit, 2 soste spit+chiodo (facoltative), 6 spit e 7/8 chiodi; si integra bene con camalot medi (principalmente misure 1 e 2 più eventualmente uno 0.5 e un 3); ad ogni modo, a meno di essere dei maghi, contare circa di avere 4/5 protezioni per tiro, quindi bisogna viaggiare tranquilli su questi gradi!
Avvicinamento un po’ disagevole, soprattutto nella parte alta, ma abbastanza rapido. Per la discesa noi abbiamo scelto per l’opzione 2 descritta qui: perciò siamo saliti sulla cima SO e poi abbiamo raggiunto seguendo la cresta la calata di 60m posta in un intaglio (ci siamo aiutati con una calata da 30m circa su braga bianca attorno ad un masso, da verificare e rinforzare!); col senno di poi dalla cima conviene seguire le tracce di sentiero della via normale sul versante ovest (qualche ometto) fino ad arrivare al canalino sotto l’intaglio della calata e risalire brevemente fino a questo. Dalla base della calata ci siamo poi tenuti sotto la parete e siamo scesi nel canalone a dx, tra la parete e lo zoccolo (un po’ franoso ma fattibile).
Bellissima giornata con Luca, mi sono tolto un’altra soddisfazione!
In parete anche altri due Gulliveriani, sulla Re-Roche.