Rognosa d’Etiache, Torre Maria Celeste – Diretta Re-Roche

Rognosa d’Etiache, Torre Maria Celeste – Diretta Re-Roche
La gita
brusch
5 04/07/2015

Strada percorsa con una Passat facendo attenzione a qualche buco e a qualche sasso, salendo in auto l’alternativa a piedi dallo Scarfiotti ci è sembrata davvero lunga…
Seguito la relazione (ottima) reperita su Gadan.it che riporto qui sotto. Non abbiamo sempre trovato le soste con spit citate da AltoX ma comunque o quelle o quelle storiche a chiodi sì.
Qualche chiodo in via (ribattuto) e 1 spit su L1 (che aiuta più che altro per la direzione da tenere) e 2 su L7 su traverso.
Discesa in doppia veloce dalla Rabbi (disarrampicata dalla forcella di 10m, poi prima doppia di 50m nel diedro e sosta 5 sullo spigolo).

Concatenato L5 e L6 della relazione di Gadan (50m in totale) anche se la corda tirava abbastanza. L7 si trova molto a destra sulla cengia di uscita.
Dopo il mauvais pad in partenza di L7, seguire il diedro scuro sulla destra.
Nell’ultimo tiro, dopo il camino siamo risaliti su roccette chiare (molto instabili) sulla sinistra (1 ch.)

L’attacco si trova sulla verticale della vetta, al centro della parete, su una terrazza erbosa pochi metri sopra la pietraia. Dal termine della pietraia percorrere da sx a dx una cengia esposta per una ventina di metri, poi una breve rampa erbosa-ghiaiosa verso sx fino ad un chiodo con cordino viola.

L1: Tratto facile sopra il chiodo, poi obliquare a dx e superare un salto strapiombante (V+; 1 ch.) quindi proseguire (IV+) fino ad una caratteristica lama staccata [S1, qui abbiamo fatto sosta integrando cordoni già presenti].
L2: Salire sullo spuntone più alto della lama e proseguire diritto sulla parete (V), per raggiungere una larga cengia sovrastata da grandi strapiombi gialli [S2, sosta su cordini incastrati in clessidre/massi fratturati e chiodo precario].
L3: Portarsi sulle placche grigie a sinistra degli strapiombi e salire per 30 m (un passo di V su bella fessura verticale/lama staccata; poi IV/IV+; 1 ch.) e fare sosta sotto un tetto [S3].
L4: Traversare verso destra per 10 m (III; 1 ch.), poi in grande esposizione superare alcuni strapiombi leggermente verso sinistra, quindi verticalmente per entrare nella fessura che incide la parete nel centro, ben visibile dal basso (V) [S4 attrezzata ex novo con friend e clessidra, all’inizio della fessura-diedro-camino].
L5: Proseguire lungo la fessura-diedro e pervenire ad una cengia (V) [rispetto alla relazione riportata sulla Guida dei Monti d’Italia abbiamo spezzato in due il tiro, esistendo una sosta S5 attrezzata intermedia]; prima parte in diedro,
L6: Continuare nel diedro poi bellissimo camino (V) quindi in uscita proseguire sulla cengia alcuni metri verso destra fino ad alcuni blocchi staccati [S6, due chiodi sotto il tetto da cui, a sx, pende un cordino bianco].
L7: Superare diritto gli strapiombi sopra i blocchi sfruttando un masso incastrato (VI) e proseguire direttamente fino ad un diedro scuro (IV), per continuare nello stesso per 15 m fino alla sommità (IV+) di uno speroncino alla base dei grandi tetti che tagliano la parete nella parte sommitale [S7, spit e chiodo].
L8: Per placche verso sinistra (IV) portarsi su un salto verticale [eccentrico con cordino bianco], traversare a sinistra alcuni metri (V+) [due spit distanti ma utili vista la roccia veramente mediocre e talvolta bagnata dalle colature dal tetto obliquo sovrastante], sempre verso sinistra (IV+ ; 1 ch.) raggiungere il camino, al termine dei tetti e per esso salire alcuni metri (IV) [S8, sosta su due spit].
L9: Proseguire nel camino fino ad un terrazzino (IV+) poi per placche biancastre diritto in vetta (IV) [S9, sosta da attrezzare].

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