Salite in giornata, via assai meno frequentata rispetto a quella dalla Val di Susa, anche perché decisamente più impegnativa tecnicamente e fisicamente. I 1700 m di dislivello aumentano se si tiene conto dei
saliscendi nella zona del ghiacciaio, che
può essere attraversato in vari punti,
sempre ben segnalati (ometti).
Ramponi non necessari. La traccia dopo il Tazzetti, non sempre netta, è molto ben segnalata (segni bianchi e rossi).
Un grandissimo ringraziamento al
gestore di Cà d’Asti, che ci ha accolte in
vetta con un the caldo appena
preparato e ai gestori del Tazzetti, che
si sono gentilmente preoccupati di
verificare (anche con ponte telefonico
con Ca d’Asti) che tutti fossero scesi
sani e salvi dalla vetta. Non mi era mai
capitato in montagna!! (a meno che non
avessi pernottavto nel rifugio)