Rimpfischhorn Via Normale dalla Fluealphutte

Rimpfischhorn Via Normale dalla Fluealphutte
La gita
giuliof
5 18/08/2021

Itinerario in ottime condizioni con rocce finali asciutte (in conserva rinviando sui vari cordini e fittoni in loco), canalino poco innevato ma quanto basta (picca e ramponi), nevai e ghiacciai privi di crepacci percorsi slegati e quasi sempre senza ramponi, sentieri scorrevoli nella parte bassa: le 5 stelle ci stanno tutte. Ramponi e picca potrebbero anche servire nella parte finale se non si rimane sul filo di cresta. Canalino sceso con una sola doppia, corda da 60, ma c’è uno spit intermedio, un po’ scomodo, e può bastare corda da 30 (2 calate). Vento forte e gelido che non ha dato tregua nella parte finale che sarebbe anche facile e più godibile in sua assenza, beccato freddo quasi come in una gita sul Bianco. Reperire il percorso giusto al mattino al buio non è così scontato, possibili perdite di tempo, qualche dubbio subentra perfino al ritorno: occhio all’orologio: noi cordata da 3, abbiamo beccato la funivia al pelo. C’è una parte intermedia di saliscendi che porta via qualche ora, fatta di blocchi e detriti mobili (al mattino con verglas) che non fanno di questa montagna una delle più agevoli da salire. Noi, come le altre cordate, abbiamo cavalcato a/r il Pfulwe coi canaponi (3315 m), aggirandolo non si perderebbe quota ma aumenterebbe lo sviluppo, la prima volta al buio è difficile capire la soluzione migliore e al ritorno non ci si mette a fare esperimenti, si corre per prendere la funivia. Montagna dalle forme un po’ sgraziate, che vista la scorsa settimana dal Bishorn, fa un po’ la parte del brutto anatroccolo in mezzo alle altre. Ho colto al volo l’occasione anche per vedere una valle famosa nella quale non ero mai stato e per provare funicolare, funivia e rifugio e vedere da vicino Zermatt col lato B del Cervino. Il rifugio è bello ed accogliente, prezzi conformi alla località, ma spazi angusti che metterebbero seriamente in crisi una persona claustrofobica, locale scarponi inesistente, corridoi strettissimi, letti appiccicati più che in un bivacco a botte, cena discreta, colazione mediocre, personale gentile che parla anche un po’ di italiano, pagamenti al ritorno, wi-fi free e veloce (misurato quasi 100 Mbit/s), niente a che vedere con il trattamento di qualità decisamente superiore ricevuto lo scorso anno alla BritanniaHutte, dovessi tornarci lo rifarei da lì senza pensarci un attimo. Nota decisamente positiva per il servizio Fredy Taxi integrato con il parcheggio: gli lasci l’auto, la parcheggiano loro e quando stai rientrando te la fanno trovare pronta in strada: così si evitano attese, biglietti, mascherine, macchinette e quant’altro.

Grazie ai soci Phantom e Mowgli per avermi invitato a questa gita in Svizzera, per me la terza di quest’anno.
Curiosità: Saliti al rifugio il giorno 17 e pernottato nella camera 17. 😉

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