- Accesso stradale
- Attraversato il ponte vicino ai margari con la fattoria, si sale qualche minuto e poi si trova non un ometto, ma un "nuraghe". Da li si sale facilmente e poi si traversa la pietraia alla base dell'anfiteatro del Croz. Nome della via scritto alla base della parete, quindi non ci si può sbagliare.
Roccia stupenda e linee molto belle. Il 1° tiro con il passeto duro in partenza, così come lo start del 4°. Per il resto tiri molto vari dove la fanno da padrone tacche nette con parete sempre solida e grip ottimo.
Dopo l’ultima sosta, se uno sale un po’ trova altri due spit che volendo permettono di fare in super sicurezza anche l’uscita per andare poi verso il sentierino che porta alla discesa.
E per una volta abbiamo fatto una calata alla fine della cengia esposta. Effettivamente super comoda (in passato ero sempre sceso tutto a piedi).
Mi è piaciuta così tanto che spero di tornare a ripeterla. Il meteo ha giocato a nostro favore. Sole, ma tanto la parete rimane in ombra fino alle 14 più o meno e poi qualche nuvolone di passaggio ed un po’ di venticello da Ovest ci hanno dato una mano.
Alla sinistra del 5° Tiro se non erro c’è (nel grande diedro) un nido di non so bene quale stupendo volatile con relativa nidiata (dei bei pulli). Anche se la via passa svariati metri alla loro DX, facciamo il possibile per non disturbarli 😉