Rebbio al secondo tentativo! Con in tasca una relazione molto approssimativa saliamo alla Forca del Rebbio su sentiero molto ben segnalato. La suddetta relazione lascia intendere che la cresta possa essere attaccata anche da qui, ma viste le elevate difficoltà torniamo sui nostri passi e ridiscendiamo di 200 m. e da quota 2540 m risaliamo su altra traccia, questa solo di ometti, e tra risalite e discesa perdiamo quasi 2 ore! Arriviamo al glacio-nevaio e calziamo i ramponi la neve è molto dura perchè la zona è ancora in ombra, tant è che ci viene incontro un signore senza ramponi, che 30 m sotto l’intaglio dove la pendenza si impenna, deve desistere e fare dietro-front. Sulla cresta ci leghiamo e procediamo in conserva, a tratti chiazze di neve residua sono ancora sull’esile traccia. La vetta invece sorprende per la sua ampiezza e il suo panorama. L’alpe Veglia sul fondo sembra un catino d’oro col lariceto in veste autunnale!
Saliti alla Bortelhutte già di sabato con un sole estivo, per evitare levatacce eppoi perchè il locale invernale è davvero confortevole. Da tempo non mi beavo della bellezza del cielo notturno in una notte tiepida persino a 2000 m.! E quando ormai mi rammaricavo di aver mancato la vista di un qualsiasi selvatico, ecco che pochi metri sotto la vetta e proprio sopra le nostre teste un volo vicinissimo e silenzioso di una maestosa aquila…che emozione!