Ferrata arrampicatoria su ottima roccia.
Questa è stata la mia prima ferrata longobarda: ESTIQUAATSI!
So che i miei commenti faranno sorridere i lecchesi, ma è bene che il mondo sappia.
Questo è un altro mondo. Niente maniglie o scalini.
Il livello “D” di questa ferrata non ha nulla da spartire con i D piemontesi e francesi. Però, che soddisfazione!
Anche se è corta, ferrata da non sottovalutare, specie se non si ha qualche pratica di arrampicata.
La catena è una sottile forma di tortura: ti tenta , ma ogni volta che la usi ti stacca le braccia, e dopo è peggio …
Giunti al termine del primo tratto, prendere a sinistra, non proseguire dritti, altrimenti si finisce sui tiri della falesia. Se arrivate a una placchetta con su scritto “fratelli serpenti”, vuol dire che avreste dovuto prendere più a sinistra.
Al ritorno, se non si prosegue per i Corni di Canzo, si può fare un bell’anello nel bosco: prendere il sentiero 5 fino al fontanino, e poi il sentiero 7 per arrivare giù dritti a Belvedere, evitando l’inutile deviazione per S.Tomaso. Così si accorcia un bel po’.
Con Marina