Divertentissima e lunga cresta da attaccare proprio alle spalle del rifugio Elisabetta. Percorso primo tratto slegati, dopo il primo camminamento erboso ci siamo legati per affrontare in sicurezza i passi più duri (max III) che sono comunque nella prima parte del percorso. Percorsa generalmente di conserva. Trovati chiodi e un Friend abbandonato esattamente dove se ne poteva sentire la necessità per poter proteggere la progressione sempre facile (II continuo per tutto il percorso) ma molto esposto specie sul lato Nord dove ogni tanto bisogna passare. Sull’anticima non c’è più nessun chiodo o spezzone, noi abbiamo optato per disarrampicata (III). La discesa è più pericolosa di tutta la salita, ma facile e segnata da ometti. Portati un paio di friend (usati solo per proteggere psicologicamente il secondo diedro che si incontra e che forse è il passo più tecnico) e due fettucce, comode su tanti gendarmini e che consentono di procedere sempre in conserva protetta. La roccia in salita è generalmente buona, ogni tanto, specie in concomitanza dei tratti più erbosi, qualcosa si muove.