Doppia prima volta per me e Nicola su questa storica e decisamente alpinistica via a tutti gli effetti. Prima volta a rocca provenzale e prima via protetta con qualche vecchio chiodo e completamente da integrare Rocca provenzale molto frequentata la domenica, contiamo 3 cordate sulla via a fianco “danza provenzale ” e una allegra cordata di tre ragazzi che ci seguono sulla Bonelli e che ringraziamo per le foto. Partiamo, a me i tiri dispari a lui i tiri pari. Le difficoltà tecniche sono relativamente modeste in genere sul 5A, per godersi in relax la via il consiglio è di padroneggiare almeno un 5C, le vere difficoltà son dovute alla coscienza di non aver alcuna riga di spit ad indicarti la via e a proteggerti, ma noi abbiamo deciso di fare le cose per bene e integrare numerose volte.I tiri più appaganti si concentrano nel 2⁰ , 3⁰ , 4⁰. Il secondo tiro più protetto di quel che ci aspettavamo, con tre chiodi un cordone e un friend incastrato. Il camino del terzo tiro ci è sembrato troppo piccolo per entrarci e lo abbiamo passato in esposizione, protetti da un nut alla base, passo più spettacolare che impegnativo. Nel camino del 4⁰ tiro abbiamo deciso di tagliare corto e appenderci lo zaino all’imbrago, ma la sensazione è che con un piccolo zaino ci si passi. Infine il 7⁰ tiro, sebbene abbastanza facile sul 5A, conta una lunghezza superiore ai 50 mt, un solo chiodo e poco proteggibile, e sosta da attrezzare su spuntoni. Tutto il materiale sulla via, vecchi chiodi e soste sono in ordine. Noi abbiamo impiegato 4 ore. Uscita sul sentiero della normale che porta alla croce di vetta in 3/4 d’ora, la parola sentiero non deve trarre in inganno, si tratta comunque di una vera e propria arrampicata sul II grado cosi come la discesa sempre sulla normale che a noi ha richiesto un paio d’ore dalla croce alla macchina. La via sviluppa completamente al sole dalla mattina presto sino al tardo pomeriggio.