Prarotto (Cappella di) e Borgata Grange da Borgone, anello

Prarotto (Cappella di) e Borgata Grange da Borgone, anello
La gita
erba-olina
4 18/11/2018
Accesso stradale
Ok

Effettuato un giro ad anello salendo per l’itinerario 3 e scendendo dall’itinerario 2. Fermati alla Cappella di Prarotto, senza quindi raggiungere la borgata Grange. Così il dsl è di 1050 m per una quindicina di km.
Non facile, per chi, come noi, non è del posto, individuare le varie possibilità indicate.
Quanto all’accesso in auto, arrivando da Torino sulla SS25, si giunge alla piazza della chiesa o entrando in paese alla rotonda in cui è segnalato “Borgone centro” (poi sempre dritto) oppure proseguendo sino alla grande rotonda successiva e imboccando a destra Via Guido Bobba (poi sempre dritto anche da qui).
Parcheggiata l’auto, dalla piazza si prosegue (o si ritorna indietro, a seconda che si sia arrivati dalla prima o dalla seconda delle due rotonde) dritto per poi voltare a destra (indicazione “San Didero”). Tenendosi a destra, si attraversa una piazza (possibile parcheggio alternativo) continuando in Via Francesco Perodo, al termine della quale si incrocia Via Florio Benvenuto, che si segue a destra. Forse la variante 1 all’itinerario 3 inizia alla successiva curva a sinistra di Via Benvenuto: vi è infatti una stradina asfaltata senza uscita che sale diritto dall’apice della curva, forse da lì, poi, si continua sullo sterrato menzionato nell’itinerario… In ogni caso, noi ci siamo mantenuti su via Benvenuto, passando per la falesia di Borgone e imboccando la mulattiera alla borgata Losa (indicazione in legno “Achit”).
Dalla chiesetta di Achit, nessun problema fino a Miloro (sentiero in buone condizioni, tralasciare il bivio per Avanà), si fuoriesce su una sterrata poco sotto le case della borgata e si continua dritto sulla mulattiera (occhio ai cani da pastore!). Oltrepassata Miloro, si raggiunge la carrareccia, a tratti asfaltata, che si dirige a Vianaudo e Airassa e si trova il pilone votivo indicato nell’itinerario: pochi metri oltre il pilone salendo, sulla sinistra vi è una piazzola erbosa, da cui parte una pista inerbita non molto evidente che, secondo la cartina Fraternali, conduce a Maffiotto. Forse questa è la variante 2 all’itinerario 3… Noi, comunque, abbiamo continuato sulla carrareccia sino ad Airassa e da qui imboccato a sinistra il sentiero 548 con tacche bianco rosse (un po’ bagnato e fangoso, una spruzzata di neve dai 1200 in su), sempre ben visibile.
L’itinerario 2 “Vigne del Rocco” non è segnalato in alcun modo e l’imbocco non è evidente. La Fraternali però in questo caso viene in aiuto: tornati al bivio di Airassa, si riprende la carrareccia dell’andata fino alla prima curva e pochi metri dopo, a sinistra, si imbocca una traccia di sentiero, che permette di tagliare un tornante. Si attraversa la stradina e si prosegue più o meno di fronte, qui traccia più vaga, ci si deve abbassare sotto un cespuglio, poi il tracciato torna un po’ più marcato. Si riemerge sulla strada e si volge a destra, percorsi pochi metri, si ritrova il sentiero che scende ripido a sinistra. Si incontrano alcuni bivi, l’ultimo dei quali a q. 550 dove il sentiero si immette in una sterrata, e ci si tiene a sinistra, anche le baite diroccate a q. 810 si superano sulla sinistra, a lato di un tetto. In ogni caso, la mulattiera la si segue bene, anche se sporca di fogliame, con qualche albero caduto e rovi un po’ invadenti in alcuni tratti, e la cartina risolve i dubbi.

Partiti a metà mattina confidando nel rasserenamento che è arrivato solo dopo le 14,00, quando già stavamo scendendo, ma che ci ha concesso comunque dei begli scorci sull’Alta Val Susa (da Rocciamelone a Niblé) e sulla vicina Rocca Patanua. Atmosfera soffusa e affascinante per la lieve nebbiolina nella parte alta del bosco, ancora autunnale ma imbiancato dalla poca neve.
Con i3fili. Incontrati molti bikers che salutiamo.

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