Percorso molto logico, segue il facile su una parete lunga e impressionante, vicino (e attraversando) il ruscello che forma la colata d’acqua. Un po’ d’acqua in via, a volte si scala nel torrentino, ma niente di disturbante.
Si usano le dita per il tiro di IV+ (intorno al sesto tiro), e L13 (bella variante di V+ a destra del bagnato, un chiodo più clessidra, con una fessura in alto).
Dalla strettoia della doccia, è presente una corda doppia fissata; conviene fare una sosta ad un chiodo prima di entrare nella nicchia, nei pressi di un chiodo, per poi prendere il fessurone verso sinistra e sostare alla base di un camino (tre chiodi per sosta).
Continuato poi per il Camino Dibona alto; si cammina sul cengione, poi ancora camminato nel diedrone, traverso a sinistra su cengetta. 6 tiri molto belli, attenzione in uscita a non far cadere sassi nei ghiaioni finali (conviene spezzare il tiro finale in due per avere il socio al riparo).
Bella cavalcata in cordata col Budu, inseguiti da Gioelino e Steu. 12 ore parcheggio-parcheggio, con qualche pausa nelle strettoie dietro ad una cordata di austriaci, e pausetta in cengia.