Pierre Menue o Aiguille de Scolette Via Normale dalla Diga di Rochemolles

Pierre Menue o Aiguille de Scolette Via Normale dalla Diga di Rochemolles
La gita
abo
3 30/08/2014

Nessun problema fino al passo della Pelouse (sentiero sempre evidente, nell’ultima parte sono presenti delle vecchie catene abbastanza affidabili). La traccia lungo la cresta SW dopo il passo Belapore si divide: o si sta alti in cresta scavalcando i vari torrioni (consigliato in salita, max II) o si perde un po’ di quota e si traversa bassi evitando le difficoltà su sfasciumi (meglio in discesa). Ovviamente invece che tagliare a sx nel tetro versante W ho sbagliato tirando dritto fin sotto al pilastro giallo, poco male passando sotto al primo nevaio per sfasciumi instabili mi sono ricollegato alla labilissima traccia che porta sotto al secondo nevaio e quindi all’attacco del canale. Qui ho commesso il secondo errore: invece che prendere il canale giusto più a sx (guardando bene si vedono delle corde) ho preso quello subito a dx forviato da un vecchio chiodo con cordino, ovviamente non me ne sono accorto subito (anche se la totale assenza di chiodi, figuriamoci poi di soste a spit, e le difficoltà maggiori rispetto a quelle dichiarate mi avevano già messo sul “chi va là”) ma in uscita sulla cresta NW dove inizia la cengia finale. Rocce quasi sempre bagnate e in alcuni punti anche verglassate da trattare con attenzione anche per la loro qualità. Cengia finale per fortuna solo viscida e bagnata ma senza ghiaccio (al ritorno al passo ho incontrato 3 ragazzi che nelle scorse settimane avevano rinunciato proprio lì per ghiaccio). Ovviamente in cima nuvoletta fantozziana che mi ha privato del panorama. Libro di vetta completamente zuppo. In discesa ho finalmente trovato il canale giusto che presenta 2 soste a spit e 2 tasseli singoli con tanto di cordoni, io visto il viscidume generale ho fatto doppie a manetta fino al fondo (se ci si cala solo dalle soste a spit ci vuole una corda almeno da 40m). In discesa la traccia per la cresta SW è un po’ più evidente, io comunque ho provato a rifare qualche ometto e ho segnalato meglio dove bisogna lasciare la cresta per attraversare il versante W (un po’ di ometti e una freccia/scritta su una placca).

Certo che questa “Pietra Minuta” non è per nulla banale o scontata: i francesi la danno addirittura PD+, di sicuro la difficoltà maggiore più che essere di carattere tecnico sta nel trovare le condizioni migliori: come si deduce qui dalle relazioni non sono pochi quelli hanno dovuto dare forfait (già solo i ragazzi incontrati al passo, che saluto, erano al loro secondo tentativo fallito), basta pensare che (se il diario di vetta è “veritiero”) sono stato il primo italiano in vetta dell’anno, prima di me solo un francese a inizio mese.

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