Pidocchio (Pizzo) e Monte Vespolo da Ca’ Scarì

Pidocchio (Pizzo) e Monte Vespolo da Ca’ Scarì
La gita
joevaltellina
3 11/10/2009

Ieri mattina, in piazza Garibaldi a Sondrio, ascoltavo gli insegnamenti di un pesante e panciuto conoscente, mentre fissavo l’enorme e grassa sagoma del Pizzo Pidocchio. Mi pareva che questa montagna, molto conosciuta da noi sondriesi, mi guardasse quasi infastidita dal fatto che sciupassi il tempo in quel modo e che pochi di noi andassero a trovarla, preferendo cime più lontane e blasonate. Ecco perché oggi, dopo venticinque anni, sono risalito sul Pizzo Pidocchio.
Sulla cima, mentre guardavo il fondovalle e le cime circostanti, mi è venuta in mente la storia di quel malenco che arrivato sul poggio di Mossini per la prima volta aveva esclamato: “quanto è grande il mondo”, mentre il panciuto conoscente sosteneva di conoscere come pochi la Valtellina, perché lui aveva percorso la statale trentotto dello Stelvio centinaia di volte e che quindi era anche in grado di elencare i semafori, i capannoni e i bar pizzeria presenti lungo tutta la strada. Poco dopo, guardando Sondrio dall’alto, mi è sembrato di vederlo, seduto pesantemente al bar di piazza con un altro altrettanto pesante e panciuto indolente, mentre tra un aperitivo e l’altro s’abbuffava, in attesa del pesante pranzo domenicale, impartendo sapientemente e pesantemente lezioni d’igiene alimentare ai presenti, esaltando le bellezze di posti che non aveva mai visto se non in televisione o su qualche rivista o di cui aveva sentito parlare un gran bene, come dell’Austria, che sua zia Palmira aveva visitato comodamente in pullman in meno di una settimana; della Slovenia, che viste le dimensioni e le poche strade, la si poteva vedere tutta in un week end, della campagna polacca, delle colline inglesi, della Foresta Nera, degli Urali, dei Carpazi, dei Pirenei e dei Monti Tatra. Quante persone inseguono inutili sogni, cercando tra le nuvole quello che potrebbero benissimo trovare tra i loro piedi.

Giornata fantastica e temperatura ideale. Come previsto non ho incontrato nessuno lungo tutto il percorso. Panorama spettacolare a 360° sul fondovalle e sui gruppi del Bernina, Disgrazia, Masino, Adamello, Ortles Cevedale, Orobie.

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